Ha ragione Benigni (e chi mi conosce sa quanto mi costa riconoscerlo) quando dice che il nostro tempo si è occupato della cura e del benessere del corpo, trascurando le anime che sono rimaste indietro, a velocità ridotta, e (bella metafora) devono raggiungere i corpi. Egli avverte una nostalgia dello spirito, vede un mondo che se ne allontana tra incoscienza e indifferenza, in un disordine della mente che ha superato ogni limite. Il suo appello è vero, alla verifica della perdita di valori e spiritualità del nostro tempo, povero e opportunistico. Le anime sono la dimensione elusa dalla aspirazione a beni effimeri, come documenta il mondo vuoto dei social. Non c’è corpo che possa sostenere il confronto con un’anima bella.
Venerdì 3 Maggio 2024
ArchivioNon c'è corpo che superi un'anima bella