Lunedì 29 Aprile 2024

Coldiretti: "Aumenti record dei prezzi: dallo zucchero al grano"

Incremento nelle quote delle materie prime alimentari che si ripercuote sugli italiani

Una persona fa la spesa in un supermercato  (Ansa)

Una persona fa la spesa in un supermercato (Ansa)

Roma, 15 gennaio 2022 - I prezzi delle materie prime alimentari sono al massimo degli ultimi dieci anni nel mondo. Infatti oltre dall'oltraggioso aumento di "Na′ tazzulella e' cafè" (con le quotazioni della qualità arabica schizzata  a +80% e la robusta al +70%), a preoccupare devono essere i forti aumenti di oli vegetali, zucchero e cereali. 

Caro-caffè: una corsa lunga vent'anni

La Coldiretti, sulla base dell'Indice Fao che nel 2021, in un'analisi indica un incremento medio dei prezzi del 28,1% rispetto all'anno precedente. E questo aumento a livello internazionale si riflette anche in Italia dall'agricoltura alle industrie, dagli alimentari nei supermercati fino alla colazione al bar. 

Il caffè al bar verso 1,50 euro. La folle corsa dei prezzi

Ad esempio lo zucchero a livello internazionale è aumentato del 29,8% arrivando al livello più alto dal 2016. Su anche i grassi vegetali, cresciuti del 65,8% rispetto all'anno scorso, e i prodotti lattiero-caseari saliti del 16,9% e seguiti da quelli della carne del 12,7%. 

Disastroso il 2021 anche dei cereali che hanno raggiunto il livello annuo più alto dal 2012, con un +27,2 % di media rispetto al 2020. Il mais è aumentato del 44,1%, mentre il grano del +31,3%.

La pandemia Covid ha accentuato accaparramenti, speculazioni e incertezza a livello internazionale. La Coldiretti prevede che la Cina entro la prima metà dell'annata agraria 2022 avrà accaparrato il 69% delle riserve mondiali di mais, il 60% del riso e il 51% di grano, con la conseguenza di forti aumenti dei prezzi e carestie in diversi continanti.

La Coldiretti suggerisce di correre ai ripari dall'aumento esplosivo dei costi di energia e mangimi rispondendo "alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull'agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzioni di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy", spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.