Milano, 24 aprile 2017 - Mobilitazione degli animalisti, venerdì prossimo, al processo in cui sono imputati gli attivisti del movimento Fermare Green Hill che occuparono nel 2013 i laboratori di Farmacologia a Milano per la campagna contro la sperimentazione animale. Gli attivisti annunciano una "massiccia presenza silenziosa" all'udienza e cartelloni e striscioni all'esterno del tribunale di Milano, a partire dalle 9.
"Il Coordinamento Fermare Green Hill ha fatto storia per quanto riguarda la liberazione degli animali e la difesa dei loro diritti. Per questo - spiegano con una nota - il giorno del processo davanti al Palazzo di Giustizia di Milano ci sarà uno schieramento di attivisti, cittadini per un presidio in solidarietà alle attiviste e agli attivisti del Coordinamento che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del Dipartimento di Farmacologia dell'Università degli Studi di Milano e svelarono l'insostenibile angoscia delle vite degli animali lì reclusi e infine liberarono 400 topi e un coniglio".
Il processo vede cinque attivisti imputati dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento. L'intenzione del Coordinamento Fermare Green Hill, spiegano ancora gli animalisti, "era proprio di riavviare la lotta contro la sperimentazione animale e adesso gli attivisti ne hanno ancora una volta la possibilità. Una opportunità per contarsi e per unire le forze grazie anche al sostegno di singoli cittadini e delle più importanti associazioni antivivisezioniste che saranno presenti al presidio a sostegno degli attivisti e della causa". Un nota del Coordinamento Fermare Green Hill riporta: "Per noi e per chi ci sostiene è stata un'azione di disobbedienza civile, un atto di rottura che ha richiesto molta determinazione e molto coraggio perché coscienti che ci sarebbero state delle conseguenze penali. Denunciare pratiche di reclusione e tortura forzando le porte di quei luoghi dove ogni giorno avvengono questi crimini è ritenuto un atto illegale perché presuppone che si debbano infrangere delle leggi e il linguaggio giudiziario è piuttosto mistificatorio a riguardo. Là dove definisce violenza privata l'atto di essersi incatenati per il collo per bloccare l'accesso all'edificio, non riconosce che all'interno di quello stesso edificio vi fossero, e vi sono tuttora, migliaia di corpi imprigionati, ammassati in piccoli contenitori, costretti a movimenti frenetici e sempre uguali nel continuo tentativo di liberarsi, sottoposti a un dolore fisico e a una violenza psicologica intollerabili. Animali privati di ogni diritto a determinare la propria vita e a soddisfare le proprie esigenze. Per quei corpi non c'è alcuna protezione, la pratica della sperimentazione animale è legale ed è finanziata copiosamente attraverso sovvenzioni pubbliche e raccolte fondi come, per esempio, Telethon o AIRC che proprio al Dipartimento di Neuroscienze avevano riversato parte delle donazioni" conclude la nota.
Petizione Change.Org una firma per sostenere gli attivisti https://goo.gl/G7bGQQ Per contatti con la nostra redazione: [email protected]