Roma, 26 marzo 2015 - Erice è stata cornice di un nuovo episodio di inaudita violenza. A farne le spese un povero gatto legato con una fune al ramo di un albero e lì lasciato a morire. A trovare la povera bestiola è stato Enrico Rizzi, capo della segreteria del Partito animalista europeo. Un cittadino aveva scorto l'animale e aveva chiamato il Pae. Rizzi ha fatto scattare l'allarme e sul posto sono giunti gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Asl. Il gatto, secondo quanto emerso dai primi rilievi, sarebbe stato prima seviziato e poi legato al ramo.
Il sospetto di Rizzi è che il micio sia stato impiegato per "allenare" i cani da combattimento. A riprova Rizzi ha citato le ferite da morso trovate sul corpicino del gatto. Il ritrovamento è avvenuto nella zona del Polo Universitario, non distante da quartieri che già in passato sono stati teatro di sequestri di cani da combattimento. Un fenomeno sul quale Rizzi ha sollecitato l'impegno coeso di tutte le istituzioni non soltanto nel territorio di Erice ma anche a Trapani. Un primo passo da compiere - vista la difficoltà di cogliere sul fatto chi organizza lotte tra cani - sarebbe quello di verificare che i pitbull presenti in zona in gran quantità non siano di persone con precedenti penali. La legge, infatti, vieta ai pregiudicati di possedere animali di quel tipo. Il sequestro dei quattrozampe sospettati di venire impiegati nei combattimenti potrebbe assestare, secondo Rizzi, un duro colpo al giro d'affari che gravita attorno a questi poveri animali. Indagini sono in corso e in tanti, ad Erice ma anche a Trapani, aspettano che i seviziatori del micio siano assicurati alla giustizia. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]