Mercoledì 24 Aprile 2024

Paure nostre quotidiane

CONCITA BORRELLI

DONNE violenza contro giornata. Scompongo la frase. Per noia. Per stanchezza. Per senso estetico. Per inutile reiterazione verbale. Genocidi, matricidi, femminicidi. Dolore. Rabbia. Stupore. Civiltà che non riconoscono alle donne respiro eligendi. Realtà vicinissime a noi che non consentono alle donne caparbietà e pari condizioni. Ecco, femministe d’accatto, perché in questi giorni ho sofferto per il vostro attacco. Fatto, che a dirlo non ci si crede, alla Mattel. Il mio essere una bambina di undici anni. Un mondo femmina che solo il governo Renzi gli si avvicina con le sue ministre. Fabbrica della nostra chimera, che da giorni ha messo sul mercato la Barbie con gli optional della cruda realtà. Brufoli, ciccia e cellulite. E già questo mi manda in bestia. In più l’ha fatta ingegnere informatico. Che i problemi di programmazione li risolve, ma solo con l’intervento di due colleghi maschi.

APERTI tutti i cieli, le strepitose femministe hanno strepitato. La donna non ha più bisogno dell’uomo. La donna ce la fa da sola. La donna ha gli attributi. Vi dico che io oggi ho paura. Per le bambine violentate e per le bambole che non sono più bionde e con gli occhi azzurri. Ho paura di voi che se siete belle il femminismo vi fa dare i voti agli uomini che vi hanno valorizzato, se siete brutte ve li fa odiare. Ho paura di noi e voi che ci trituriamo di chirurgia e insicurezza. Ho paura di loro che conducono programmi televisivi alla caccia del ladro, del porco e dell’orco che ha usato, abusato e ammazzato. Ho paura dell’inganno delle quote rosa. Ho paura di esserci anche io nello sguardo scambievole della benevolenza. Ho paura di chi non vuole discorrere del velo anche con chi lo porta con amore. Donna, dì soltanto una parola e io sarò salvata. Nostra la solidarietà pudica, sottile, fatta di un pezzo di pane scivolato in una tasca, di una lira regalata al servitore, di un piatto caldo a una mamma che non ce l’ha, di uno scialle che non indossiamo più, di una parola dolce in un ambiente di lavoro feroce, di una letteratura femminile in un mondo talebano. Donna, dì soltanto una parola e io sarò salvata. Dilla se puoi sempre al fianco di un uomo. È furbizia e piacere. Giornata contro la violenza sulle donne. Ieri. Anche oggi.