Roma, 23 gennaio 2015 - GIALLO al Museo Egizio del Cairo. Il pizzetto fasciato più famoso del mondo, quello della maschera funeraria di Tutankhamon, si sarebbe staccato durante una maldestra pulizia e il restauro compiuto con troppa fretta avrebbe prodotto un rabbercio. La denuncia rilanciata dai media è stata smentita solo in parte dal celebre Museo e ora si attende a giorni l’esito di un esame per accertare quali siano le reali condizioni del celeberrimo reperto. Al centro dell’attenzione è la maschera del sarcofago d’oro del giovanissimo Faraone morto oltre 3.300 anni fa: che assieme ai più di 5mila pezzi del tesoro di cui fa parte, rappresenta la principale attrattiva del museo egizio del Cairo.
LA MASCHERA mortuaria in oro massiccio, lapislazzuli e paste vitree, è l’oggetto più famoso dell’iconografia egiziana e l’origine dell’«egittomania» scatenatasi dopo il suo rinvenimento compiuto nel 1922 da archeologi inglesi. Tre curatori del museo, anonimi per paura di rappresaglie e dando diverse versioni, hanno riferito all’agenzia americana Associated Press (Ap) che il lungo pizzetto della maschera si è staccato l’anno scorso, non è chiaro se per una maldestra pulizia o da solo. Ordini piovuti dall’alto ne hanno imposto una troppo rapida riparazione compiuta per giunta con una colla per pietre e non metalli. Inoltre è rimasta una discontinuità col mento e sono stati prodotti graffi nell’eliminare i residui di colla. Su un sito attendibile circola una foto con un primo piano dell’attaccatura della barba assai imperfetta, dettagli su un salto di procedura e l’affermazione che ora la barba sarebbe anche un po' storta. Già a novembre il direttore del museo, Mahmoud al-Halwagy, aveva dovuto smentire danni alla maschera durante un restauro, ricordano media egiziani, segnalando che in ottobre diversi curatori avevano chiesto un’indagine al ministro per le Antichità, Mamdouh el-Damaty, a causa dello spostamento della barba e graffi sullo zigomo destro: probabilmente la questione appena riemersa. La fretta del restauro rabberciato potrebbe essere spiegata con l’imminenza dell’apertura dell’ala est della Galleria di Tutankhamon inaugurata il 15 dicembre. Il direttore, a media egiziani, ha confermato che c’è stato un restauro l’anno scorso ma ha smentito che sia successo alcunché e ha ricordato che la barba di Tutankhamon non può staccarsi: è fissata da un perno. Le informazioni sarebbero frutto di beghe fra dipendenti. Poi però alla Bbc ha ammesso che un "materiale adesivo traslucido è apparso sulla maschera".