Mercoledì 24 Aprile 2024

Pulizie maldestre su Tutankhamon. La barba si spezza: incollata e fuga

Choc al Cairo, restauro rabberciato per la celebre maschera d'oro

Le operazioni di restauro sulla maschera d'oro di Tutankhamon (Ansa)

Le operazioni di restauro sulla maschera d'oro di Tutankhamon (Ansa)

Roma, 23 gennaio 2015 - GIALLO al Museo Egizio del Cairo. Il pizzetto fasciato più famoso del mondo, quello della maschera funeraria di Tutankhamon, si sarebbe staccato durante una maldestra pulizia e il restauro compiuto con troppa fretta avrebbe prodotto un rabbercio. La denuncia rilanciata dai media è stata smentita solo in parte dal celebre Museo e ora si attende a giorni l’esito di un esame per accertare quali siano le reali condizioni del celeberrimo reperto. Al centro dell’attenzione è la maschera del sarcofago d’oro del giovanissimo Faraone morto oltre 3.300 anni fa: che assieme ai più di 5mila pezzi del tesoro di cui fa parte, rappresenta la principale attrattiva del museo egizio del Cairo. 

LA MASCHERA mortuaria in oro massiccio, lapislazzuli e paste vitree, è l’oggetto più famoso dell’iconografia egiziana e l’origine dell’«egittomania» scatenatasi dopo il suo rinvenimento compiuto nel 1922 da archeologi inglesi. Tre curatori del museo, anonimi per paura di rappresaglie e dando diverse versioni, hanno riferito all’agenzia americana Associated Press (Ap) che il lungo pizzetto della maschera si è staccato l’anno scorso, non è chiaro se per una maldestra pulizia o da solo. Ordini piovuti dall’alto ne hanno imposto una troppo rapida riparazione compiuta per giunta con una colla per pietre e non metalli. Inoltre è rimasta una discontinuità col mento e sono stati prodotti graffi nell’eliminare i residui di colla. Su un sito attendibile circola una foto con un primo piano dell’attaccatura della barba assai imperfetta, dettagli su un salto di procedura e l’affermazione che ora la barba sarebbe anche un po' storta. Già a novembre il direttore del museo, Mahmoud al-Halwagy, aveva dovuto smentire danni alla maschera durante un restauro, ricordano media egiziani, segnalando che in ottobre diversi curatori avevano chiesto un’indagine al ministro per le Antichità, Mamdouh el-Damaty, a causa dello spostamento della barba e graffi sullo zigomo destro: probabilmente la questione appena riemersa. La fretta del restauro rabberciato potrebbe essere spiegata con l’imminenza dell’apertura dell’ala est della Galleria di Tutankhamon inaugurata il 15 dicembre. Il direttore, a media egiziani, ha confermato che c’è stato un restauro l’anno scorso ma ha smentito che sia successo alcunché e ha ricordato che la barba di Tutankhamon non può staccarsi: è fissata da un perno. Le informazioni sarebbero frutto di beghe fra dipendenti. Poi però alla Bbc ha ammesso che un "materiale adesivo traslucido è apparso sulla maschera".