Roma, 25 luglio 2014 - Cancellare dal vocabolario l'abusata espressione "male incurabile" per indicare il cancro ed evitare allarmismi o sensazionalismi quando si parla di tumore: è l'appello ai massimi rappresentanti dei media italiani della Fondazione Insieme contro il cancro, che ha prodotto il volume "Il male (in)curabile. I progressi nella lotta contro il cancro e il nuovo ruolo della comunicazione", presentato questa mattina presso il ministero della Salute dal presidente della Fondazione, Francesco Cognetti.
Il libro raccoglie le interviste a quindici direttori di testate giornalistiche: "Abbiamo dato la parola ai direttori - ha spiegato Cognetti - e abbiamo chiesto loro di assumere un impegno preciso: cancellare l'espressione 'male incurabile' dalle testae di cui sono responsabili. Perché sappiamo che un'informazione corretta può rappresentare la prima medicina". L'informazione è molto importante non solo per cambiare l'approccio culturale alla malattia quando si presenta, ma anche per migliorare la consapevolezza dei cittadini rispetto al l'importanza e all'efficacia della prevenzione.
"Il merito della crescita dei tassi di guarigione, soprattutto per alcuni tipi di tumore - ha ricordato Cognetti - è da ricondurre a terapie sempre più efficaci e alla diagnosi in fase precoce. Senza dimenticare le campagne di prevenzione: il 40% dei tumori può infatti essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto". La prima parte del volume testimonia i cambiamenti nella lotta al cancro, con capitoli dedicati ai numeri, ai tipi di tumore, alla classifica dei "big killer" e dei più diffusi, alla comprensione dell'evoluzione della lotta al cancro, grazie alla ricerca e ai progressi terapeutici. "Numeri, statistiche, cifre, tabelle, che diventano vita vissuta nelle storie dei pazienti che ce l'hanno fatta", ha sottolineato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione e vice presidente dell'Associazione italiana malati di cancro.
Alla parte dei dati, segue, infine, quella dedicata alle testimonianze del giornalista Roberto Gervaso, che ha sconfitto un tumore alla prostata; del calciatore Sebino Nela e del tennista Nicola Pietrangeli, guariti dal tumore a colon; di Marina Ripa di Meana, sopravvissuta al tumore al rene, e di Elisabetta Iannelli, che in giovanissima età ha affrontato un tumore al seno in seguito al quale il suo motto è diventato "il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la vita con il cancro".