Lunedì 29 Aprile 2024

Studente precipitato in gita, l’ultima verità. Gli amici: "Pensavamo a una bravata"

"Ci siamo accorti della sua assenza, l’abbiamo coperto con i prof"

ORRORE Domenico Maurantonio aveva 19 anni. Era in gita  a Milano con i suoi compagni di un liceo  padovano per visitare l’Expo (Ansa)

ORRORE Domenico Maurantonio aveva 19 anni. Era in gita a Milano con i suoi compagni di un liceo padovano per visitare l’Expo (Ansa)

Milano, 30 maggio 2015 - QUELLA mattina all’alba, giù dalla finestra del quinto piano, Domenico Maurantonio è caduto a piombo. Senza nessun tipo di movimento, anche istintivo, che abbia spostato il suo corpo dalla traiettoria radente la parete dell’edificio È un particolare che emerge dall’inchiesta giudiziaria sulla morte ancora misteriosa dello studente padovano 19enne, in gita scolastica a Milano per Expo, precipitato senza motivo apparente da una finestra dell’albergo dove dormiva con i compagni di scuola.

CHE significato può avere, nella ricostruzione dei fatti, quella caduta a corpo morto? È un altro dei tanti interrogativi ancora in attesa di risposta. Certo si può escludere che si sia lanciato o che lo sia stato. Forse che il ragazzo aveva talmente bevuto da essere quasi incosciente quando è finito di sotto? Ma in quel caso come avrebbe fatto a salire, tanto più da solo, sul davanzale all’altezza di oltre un metro da terra? Oppure la caduta a precipizio vuol dire che è stato colto totalmente di sorpresa, magari da una spinta involontaria?

O NON significa invece che qualcuno ha provato a trattenerlo per le braccia, all’ultimo momento, senza riuscirvi e dovendo alla fine mollare la presa? Potrebbero spiegarsi così le ecchimosi sulle braccia individuate sul cadavere. E lì vicino sono stati ritrovati slip e pantaloncini. Anche su questo, per ora non vi sono certezze: gli indumenti sono caduti insieme con Domenico che forse li teneva in mano, o sono stati buttati giù prima o dopo?

Comunque sia, domani saranno tre settimane da quella tragica fine e una verità ancora non c’è. Oltre ai suoi compagni di classe, investigatori e inquirenti hanno ascoltato alcuni ospiti dell’albergo, anche quelli del quinto piano, per tentare di ricostruire quanto accaduto la notte tra il nove e il dieci maggio scorso al ‘Da Vinci’. Nessuno degli interrogati, però, avrebbe segnalato situazioni anomale, come urla o rumori sospetti nell’area dell’edificio nel quale si trovavano i ragazzi.

DALLE deposizioni è emerso invece che alcuni studenti, quella tragica mattina al risveglio, si erano accorti dell’assenza del compagno di stanza che stranamente aveva lasciato sul comodino occhiali, portafoglio e telefono cellulare e che in corridoio doveva aver sporcato dappertutto per colpa della dissenteria. Perché nessuno allora segnalò quelle anomalie ai professori? I ragazzi hanno giurato di aver taciuto per ‘coprire’ Maurantonio non conoscendo il motivo per cui non era nel suo letto e pensando a qualche ‘fuga’ in altre stanze come a volte avviene durante le gite scolastiche.