Martedì 7 Maggio 2024

Disastro Virtus, travolta 89-62 a Capo d'Orlando: spettro retrocessione

La Obiettivo Lavoro surclassata per tutta la gara: ora è penultima in classifica: senza cuore e senza gioco

Oriakhi schianta Mazzola (Ciamillo)

Oriakhi schianta Mazzola (Ciamillo)

Capo d'Orlando, 1 febbraio 2016 - Imbarazzante, per il momento e per la sua storia. La Virtus ha toccato il fondo, ridicolizzata dalla Betaland: rischia la retrocessione, con pieno demerito. E' penultima in classifica: dietro ha solo Torino, capace sino a oggi di sei vittorie e dodici sconfitte. Pari ai siculi, che hanno il 2-0 nei confronti diretti, e a Pesaro che almeno un giocatore di basket vero, Austin Daye, ce l'ha. Un disastro, scesa sino all'abisso del -31 (88-57) che la incorona come attuale peggiore squadra della Serie A. Era una sfida diretta e s'è risolta in una disfatta.

Senza speranza. L'ultima vittoria in trasferta fu proprio a Capo d'Orlando, giusto un anno fa,  il 1° febbraio 2015, con 21 punti di Allan Ray, ancora assente, per un 72-63 dei bolognesi. Chissà prima di portare a casa due punti in trasferta passeranno altri dodici mesi.Presente al massacro anche una delegazione della Fossa dei Leoni, la curva della Fortitudo, scesi nell'isola a salutare Gianluca Basile e Abele Ferrarini. Che ha goduto parecchio, non solo per la bellezza della bella cittadina di origine normanna.

Primo tempo. Pittman segna i primi due canestri per Bologna. Ma è monocorde, mentre Bowers (7 punti in 3') trascina i compagni al primo parziale. La Virtus accusa la sberla, 18-6 per i siculi, dopo 5'30", quasi sempre a colpo sicuro (8/10 iniziale). Mentre Valli, nonostante un time-out chiamato per arginare, ha visto giocare in attacco (perché in difesa in pochi han timbrato il cartellino...) solo il suo centrone: Odom ha rotto il monopolio realizzativo del pivot dopo 6'30". Capo d'Orlando ha tenuto un passo sicuro in attacco, fino a un ottimo 11/13 (4/4 da 3) per il 26-14. Vu nere all'angolo: con il primo quarto finito in gloria per i padroni di casa con la firma dell'eterno Gianluca Basile. Da tre, ovviamente. Bologna, senza difesa, anche da parte di capitan Mazzola. Stesso spartito nel secondo periodo, con Bologna ai limiti della decenza, spinta più volte a un passo dalla capitolazione, mai in grado di rientrare davvero in gioco. Fino al 47-29 all'intervallo , messa alla berlina da un indecente 11/32 al tiro e 9 palle perse. Tutto sbagliato davanti e poca lena dietro. Arduo far peggio di così.

Secondo tempo. Nessun miglioramento. Costretta alla rincorsa, la Virtus trova i primi punti della ripresa con due liberi di Mazzola (47-31) dopo 3'19" della ripresa. Poca roba e le flebili speranze sono state alimentate solo dall'abulia immotivata dei siculi, che hanno continuato a viaggiare a motore spento ancora per qualche altro minuto. Una tripla di Fells, primo centro dopo cinque errori, ha siglato il 49-40. Una pia illusione. Nell'ultimo quarto, 59-46 al 30', sarebbero piombati altri giri di mazzate, sempre più umiliante. Fino agli ultimi minuti. Vergognosi, senza dignità.