Mercoledì 24 Aprile 2024

Bebe Vio contro l'impossibile: torna a tirare di scherma in piedi

"Datemi le gambe e vedrete..."

Bebe Vio

Bebe Vio

Roma, 6 novembre 2016 - Non smette di stupire Bebe Vio.  Per la 19enne di Mogliano Veneto la parola impossibile non esiste. Che si tratti di scattare un selfie con Obama, di vincere un oro paralimpico o di tornare a tirare di scherma in piedi dopo la meningite che gli ha portato via gambe e braccia. Aveva inziato così, come tutti, all'età di 5 anni. Quando la malattia, 6 anni dopo, l'ha trovata e colpita, degenerando in una vasta infezione che ha reso necessaria l’amputazione di tutti e quattro gli arti, Bebe non ha avuto dubbi: "Tornerò a tirare di scherma in piedi", ha detto e ripetuto a medici e fisioterapisti. Che apprezzavano la sua tenacia, ma non le regalavano illusioni. Li ha convinti, si direbbe. Ieri, su Facebook, la stella della scherma paralimpica italiana ha postato un video in cui si cimenta nello sport che l'ha consacrata nell'olimpo degli atleti. E' in piedi, Bebe. E mostra anche una certa disinvoltura. "Sei senza mani e senza gambe, non potrai mai tornare a tirare di scherma... e figuriamoci in piedi!", ricorda la campionessa azzurra nel commento al video, riportando una frase che troppo spesso deve aver sentito. Ma non ascoltato, evidentemente. "Prima lezione in piedi... piccole grandi soddisfazioni". Inevitabile la valanga di like e condivisioni per questa ragazza che, in pochi mesi, ha conquistato una nazione intera.

LA STORIA - Quando aveva undici anni, nel 2008, Bebe Vio fu colpita da una meningite fulminante. "A dieci anni aveva fatto la profilassi contro la meningite di tipo A - raccontava il padre qualche tempo fa Qn - . Allora i sanitari ci dissero che era troppo piccola per sottoporla alla vaccinazione contro la B. Per loro era meglio aspettare che compisse i quattordici anni. Noi ci siamo fidati, ma purtroppo ci siamo sbagliati: praticamente dodici mesi dopo mia figlia ha contratto il batterio" . A Bebe sono stati amputati tutti e 4 gli arti, dal 2008 è seguita da un team di specialisti che l'ha prima rimessa in piedi, poi fatta camminare e, infine, le ha consentito di riprendersi il suo sogno: tirare di scherma sulle sue gambe.