Domenica 5 Maggio 2024

Nba, Hayward choc: caviglia rotta e Boston va ko

I Celtics perdono 102-99 contro i Cavs di un superlativo James (29 punti, 16 rimbalzi e 9 assist). L'ex Jazz Hayward dopo 5 minuti di gara si frattura la caviglia. Male anche i Warriors, battuti 122-121 dai Rockets dopo essersi fatti rimontare un vantaggio di 19 lunghezze

L'infortunio occorso ad Hayward (LaPresse)

L'infortunio occorso ad Hayward (LaPresse)

Boston (Stati Uniti), 18 ottobre 2017 – Doveva essere la grande notte di apertura della stagione regolare NBA e della prima grande sfida tra gli ex compagni LeBron James e Kyrie Irving e invece ben presto per i Celtics si è trasformata in una nottata di grande choc e apprensione: dopo soli cinque minuti di gioco infatti, l’ex Utah Jazz Gordon Hayward passato in estate a Boston, ricadendo male dopo un salto, si è infatti procurato una terribile frattura alla caviglia sinistra che ha lasciato tutti senza fiato. Un colpo durissimo da digerire per Boston che sotto schock è via via scivolata fino a -18 sotto i colpi di un LeBron James apparso in grande spolvero (29 punti, 16 rimbalzi e 9 assist) a dispetto delle voci che lo davano addirittura in forse per la sfida visti i problemi che anche lui ha avuto alla caviglia sinistra. Superato non senza difficoltà il trauma per la perdita di Hayward, i Celtics sono però riusciti a risalire la china spinti da Irving (22 punti e 10 assist) e dai giovanissimi Tatum (14 punti e 10 rimbalzi) e Brown (25 punti) i quali hanno ispirato il parziale di 28-6 che è valso il sorpasso (71-69) a fine terzo quarto. Negli ultimi 12 minuti è però tornato in cattedra James che ha permesso ai Cavs di imporsi allo sprint finale per 102-99.

Esordio amaro anche per i Golden State Warriors campioni in carica che, dopo aver ricevuto gli anelli vinti lo scorso anno, sono stati sconfitti 122-121 dagli Houston Rockets trascinati da un superlativo James Harden (27 punti e 10 assist) ben supportato da Aaron Gordon (24 punti) e da PJ Tucker (20 punti). Un po’ sottotono, almeno in fase realizzativa, invece, Chris Paul che ha chiuso la gara con 11 assist e 8 rimbalzi ma soltanto 4 punti all’attivo. Dopo un primo tempo dominato dai californiani (71-62 all’intervallo lungo) – sospinti da Curry (22 punti) e Young (23 punti di cui 20 siglati nei primi 24 minuti di gioco) – Houston ha pian piano ritrovato il bandolo della matassa riportandosi a contatto grazie a una pioggia di triple che ha pian piano spento gli entusiasmi dei Warriors che si sono aggrappati a Durant – 10 punti nel solo terzo quarto per lui – per riuscire a respingere gli attacchi dei texani che nel finale sono riusciti a coronare il loro lungo inseguimento grazie alla tripla del sorpasso gazie ad un layup di Harden e a due liberi di Tucker. Nell’ultima azione Curry ha avuto in mano la bomba del sorpasso che si è però spenta sul ferro favorendo comunque il rimbalzo catturato da Durant che a fil direna ha mandato a bersaglio la tripla della vittoria. L’instant replay ha però strozzato in gola l’urlo della vittoria della vittoria dei californiani, dimostrando che il canestro dell’MVP delle ultime finali è arrivato fuori tempo massimo.