Giovedì 25 Aprile 2024

Giro Italia 2017, risultati e classifica dopo la tappa 20

Thibaut Pinot vince l'ultima tappa di montagna, ma Tom Dumoulin concede solo 15" e ipoteca il Giro: ora è quarto, dietro anche a Nibali e al francese, ma a soli 53" da Quintana e domani ha dalla sua la cronometro di Milano

Giro d'Italia 2017, Nairo Quintana (Lapresse)

Giro d'Italia 2017, Nairo Quintana (Lapresse)

Asiago (VI), 27 maggio 2017 - Tom Dumoulin o Nairo Quintana: sono loro i duellanti che si affacciano, domani, alla cronometro finale di Milano per giocarsi il Giro d'Italia 2017. L'ultima tappa di montagna - da Pordenone ad Asiago con la scalata del Monte Grappa e la salita di Foza nel finale - la vince Thibaut Pinot davanti a Vincenzo Nibali, ma quel che più conta è che l'olandese della Sunweb cede solo 15" ai rivali diretti e, pur scendendo al quarto posto in classifica, si presenta alla prova contro il tempo decisiva con appena 53" da recuperare alla maglia rosa Nairo Quintana. Dal canto suo, Nibali sale al secondo posto assoluto a 39" dal colombiano e dietro di lui c'è Pinot, terzo a 43". Sia Vincenzo che Thibaut hanno però troppo poco margine su Dumoulin per sperare, realisticamente, di spuntarla nei 30 km a cronometro di domani. E a questo punto l'impresa appare ai limiti dell'impossibile anche per Quintana, che dei big è quello meno a suo agio con le lancette. Bravo Dumoulin, quindi, che ha parato l'attacco di Zakarin sul Monte Grappa e i tantissimi scatti che tutti i rivali gli hanno portato sul gpm di Foza, limitando splendidamente i danni per poi avvicinarsi ulteriormente nel tratto di falsopiano che conduceva ad Asiago: il Giro, ormai, è nelle sue mani.

PAGELLE DELLA TAPPA 20 - DI A. COSTA

LA TAPPA - La giornata inizia con la notizia del ritiro di Steven Kruijswijk, decimo della generale dopo la frazione di ieri a Piancavallo, che va a spalancare le porte della top ten per il terzo italiano, il giovane Formolo. Nella prima parte di tappa - pianeggiante ad eccezione del duro, ma breve, Muro di Ca' del Poggio - si avvantaggiano sei passistoni: i belgi Devenyns e Teuns, l'olandese Slagter, il francese Ladagnous, il russo Belkov - questi ultimi due gregari, rispettivamente, di Pinot e Zakarin - e Pippo Pozzato all'ultima occasione della vita per lasciare il segno al Giro d'Italia, avendo già annunciato l'intenzione di smettere a fine stagione ed essendo in programma, domani, una cronometro che lo vedrà semplice spettatore. Dietro, la Movistar della ritrovata maglia rosa Nairo Quintana tiene la situazione sotto controllo, lasciando quasi sette minuti e mezzo di vantaggio ai sei battistrada ai piedi del Grappa. Sul Monte, il primo dei fuggitivi a perdere contatto è proprio Pozzato, accontentatosi di essere passato per primo sul gpm di Ca' del Poggio, davanti ai propri tifosi. Nel gruppo, intanto, iniziano le grandi manovre: Ilnur Zakarin, il quinto della generale, schiera le sue truppe a menare forte. Il ritmo imposto dalla Katusha è davvero alto, e a perdere contatto sono anche uomini chiave di Quintana e Nibali come Anacona e Rojas per il colombiano e Siutsou per il siciliano. Puntuale, l'azione dei russi si concretizza nello scatto di Zakarin a 76 km dall'arrivo e quindi 8 dalla vetta: Quintana il primo a rispondere, e insieme alla maglia rosa ci sono anche Nibali, Dumoulin, Pinot e Pozzovivo, mentre perdono contatto la maglia bianca Adam Yates e Bauke Mollema. Una nuova accelerazione di Zakarin, in coppia col compagno Kiserlovski, dà un'ulteriore sforbiciata al gruppo della maglia rosa che si riduce a una decina di uomini ed è chiuso proprio da Dumoulin. Un breve tratto in discesa permette a molti corridori di rientrare, compresi Yates e Mollema, e vede addirittura Dario Cataldo cercare di avvantaggiarsi. Nulla di fatto sulle ultime rampe del Monte Grappa, in cima al quale transita un gruppo con tutti i big distanziati di 2'45" dall'ormai fuggitivo solitario Dries Devenyns. Dice: la montagna non ha partorito granché ma ora, in discesa, succederà il finimondo. E invece, il tanto atteso attacco di Nibali non ci sarà, né quello di nessun altro uomo d'alta classifica. A tentare un allungo nella picchiata verso Romano d'Ezzelino sono infatti soltanto il decimo e l'undicesimo - Davide Formolo e Jan Polanc, quest'ultimo scortato da Simone Petilli -, non certo i grossi calibri, e comunque anche questi tre verranno ripresi nel volgere di pochi chilometri. Stessa sorte per Cataldo, evaso negli ultimi chilometri del Grappa.

Ad attaccare l'ascesa di Foza in testa, quindi, sono ancora Devenyns e soprattutto Dylan Teuns che, rinvenuto sul connazionale in discesa, lo stacca sulle prime rampe dell'ultima salita del Giro 100. Quel che importa di più, naturalmente, è però la battaglia tra i big e il primo ad attaccare è proprio Vincenzo Nibali. Con il siciliano restano Quintana, Pinot, Zakarin e Pozzovivo, mentre non c'è più Tom Dumoulin, che deve inseguire a venti metri. L'olandesone però non si scompone e rientra del suo passo, causando l'immediato rallentamento dei big. Il secondo fendente lo assesta Ilnur Zakarin, e a seguire il russo è Domenico Pozzovivo. Ai 21 km(7 dal gpm) la mossa della maglia rosa Quintana con Nibali a ruota. E se ne vanno in perfetto accordo, lo Squalo ed il Condor, senza che né Pinot né soprattutto Dumoulin accennino una reazione. Le due coppie - Zakarin con Pozzovivo, Nibali con Quintana - raggiungono e staccano Teuns e si portano in testa alla corsa, distanziate tra loro di una decina di secondi.

Giro d'Italia, Nairo Quintana (Lapresse)
Giro d'Italia, Nairo Quintana (Lapresse)

Gli ultimi 14 km sono un dolce su e giù sull'Altopiano di Asiago: sulla carta, il terreno ideale per due passistoni come Jungels e Dumoulin. Ma in fondo all'ultima tappa in linea di un combattutissimo Giro d'Italia, più ancora della propensione all'esercizio contano le energie rimaste nel serbatoio. E così, succede che il terzetto di Nibali inizialmente riesca a guadagnare sul più folto e organizzato gruppetto Dumoulin, andando pure a riprendere Zakarin e Pozzovivo: a 10 km dall'arrivo, dunque, tutti i rivali dell'olandese si ritrovano assieme in testa, in teoria accomunati dall'interesse a mettere quanti più secondi tra sé e Dumoulin alla vigilia della cronometro nella quale il corridore della Sunweb potrà calare l'artiglieria pesante. Per la verità i cinque davanti ci mettono qualche chilometro di troppo a trovare l'accordo, tanto che ai 5 km il loro vantaggio scende pericolosamente sotto i 15".

L'inerzia, a quel punto, cambia e il drappello dei battistrada riesce a mantenere il margine residuo su Dumoulin, che sul traguardo di Asiago concede 15" ai rivali diretti per la conquista della maglia rosa. La tappa la vince Thibaut Pinot davanti a Zakarin e Vincenzo Nibali, che rosicchia quindi pure i 4" di abbuono in palio per il terzo posto. Lo Squalo si porta così al secondo posto in classifica ma, come detto, per conquistare la maglia rosa domani ci vorrebbe un mezzo miracolo: e non tanto perché per lui sia impossibile rimontare una quarantina di secondi scarsi a cronometro a Quintana, tutt'altro; ma perché ci vorrebbe un Nibali super per tenere testa a Domoulin potendo partire da un tesoretto di appena 14". Una cosa, però, a questo punto è certa: domani la resa dei conti sarà imperdibile.

Ordine d'arrivo 20ª tappa: Pordenone-Asiago   1 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr in 4h57'58"   2 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin s.t.   3 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida s.t.   4 Nairo Quintana (Col) Movistar Team s.t.   5 Domenico Pozzovivo (Ita) Ag2r La Mondiale s.t.   6 Bob Jungeks (Lux) Quick Step Floors a 15"   7 Adam Yates (Gbr) Orica-Scott s.t.   8 Sébastien Reichenbach (Svi) FDJ.fr s.t.   9 Bauke Mollema (Ola) Trek-Segafredo s.t. 10 Tom Dumoulin (Ola) s.t. Abbuoni di 10", 6" e 4" ai primi tre classificati

GIRO ITALIA_22419656_132338
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Classifica generale dopo la 20ª tappa   1 Nairo Quintana (Col) Movistar Team in 90h00'38"   2 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida a 39"   3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr a 43"   4 Tom Dumoulin (Ola) Team Sunweb a 53"   5 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin a 1'15"   6 Domenico Pozzovivo (Ita) Ag2r La Mondiale a 1'30"   7 Bauke Mollema (Ola) Trek-Segafredo a 3'03"   8 Adam Yates (Gbr) Orica-Scott a 6'50"   9 Bob Jungels (Lux) Quick Step Floors a 7'18" 10 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac a 12'55"