Roma, 31 agosto 2015 - Il discount quello no, va ancora alla grande, soprattutto per le maxi-scorte mensili, ma sembra proprio che gli italiani, per la spesa quotidiana, comincino a tornare al negozietto sotto casa piuttosto che andare al supermercato. In effetti è molto più comodo lasciare l'auto nel box e in due passi raggiungere il punto vendita più vicino, che oltretutto - grazie all'avvento di molti stranieri - da qualche tempo hanno orari veramente elastici.
A scoprire il cambiamento delle abitudini di shopping alimentare è un'analisi della Cia-Confederazione italiana agricoltori su dati Istat diffusi oggi. "Per la prima volta - sottolinea Coldiretti - si registra nel 2015 l'aumento delle vendite (+2,4%) nelle piccole botteghe alimentari, che risultavano in calo su base annuale almeno dal 2008".
Resistono solo, come dicevamo, i discount alimentari che "mettono a segno a giugno un +4,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso". Tornando all'apporto dei negozianti di origine straniera, l'indagine stima che "oltre 6 milioni di italiani" fanno regolarmente acquisti nei negozi di quartiere "gestiti da cinesi, persone del Bangladesh, indiani, maghrebini, eccetera". Sono spesso economici, tengono aperto fino a sera inoltrata, chiudono meno per ferie.
La fortuna dei negozietti gestiti da stranieri non è cosa dell'ultim'ora: sono 125.965 e, in controtendenza alla crisi, sono cresciuti del 13,4% dal 2011. Lo studio di Coldiretti evidenzia che l'incremento più forte (+33,9%) riguarda proprio i negozi di frutta e verdura, e che quelli guidati da immigrati rappresentano il 10%.
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