Lunedì 29 Aprile 2024

Uova di Pasqua, perché sono il simbolo di questa festività?

E in pochi sanno dove fu creato il primo uovo di cioccolato

Uova di Pasqua (Olycom)

Uova di Pasqua (Olycom)

4 Aprile 2015 -  Buona Pasqua, tanti auguri e soprattutto uova a tutti. Sode per tradizione, di cioccolato per la gola. Ma perché le uova sono il simbolo della Pasqua? Una domanda che magari qualcuno si fa,  fra un morso e l'altro. Per rispondere bisogna risalire fino alla tradizione pagana: l'uovo significa vita, da qui nasce e ha origine ogni cosa.

Nelle civiltà orientali, soprattutto cinesi e persiane, l'uovo era simbolo di fertilità e del ritorno alla vita. Per questo era uno dei doni tipici che si scambiavano durante le feste primaverili. I persiani lo donavano alla servitù in segno di riconoscimento. Dall'Oriente alla Pasqua ebraica: l'uovo resta protagonista. Affianca l'agnello e il pane azzimo nel pasto rituale della ricorrenza. Se la carne significa dolcezza e  sacrificio, mentre il pane ricorda la penitenza, l'uovo anche qui viene associato al ritorno alla vita.

E così, quando è arrivato il Cristianesimo, la nuova religione ha adottato la stessa simbologia. In questo caso l'uovo ricorda la resurrezione: il guscio è la tomba dalla quale Cristo uscì vivo. Qualche curiosità: decorare le uova di Pasqua è una tradizione di origine balcanica. Inizialmente si usava colorarle di rosso, simbolo di passione. Quindi sono state introdotte altre tonalità, finché non si è passati a disegnarci sopra vere e proprie fantasie.

Nel Medioevo le uova furono impreziosite da oro, platino e argento. Una tecnica che fu resa celebre, diventando icona del lusso, grazia al gioielliere russo Peter Carl Fabergé.  Infine, l'aneddoto più dolce, quello da cui sono nate le uova di cioccolato. Leggenda vuole che l'idea fu partorita dal sodalizio di un pasticcere francese e uno tedesco. Ne crearono piccole e tutte ripiene. Se oggi sono vuote e lasciano spazio alla sorpresa, lo dobbiamo all'olandese Van Hauten. Nel 1828, progettò uno stampo concavo che consentiva di produrre uova di cioccolato dal 'guscio' sottile. Quel vuoto andava però riempito e così, dopo qualche tempo, si iniziò a inserire al loro interno dei piccoli doni.