Lunedì 20 Maggio 2024

Terrorismo, il pakistano espulso era capitano della nazionale di cricket

Cresce l'allerta terrorismo in Italia. A Varese arrestato un siriano pronto ad arruolarsi in Siria. Indagati 3 imam. A Roma nuove misure di sicurezza ISIS, NUOVO VIDEO DI MINACCE: "COLPIREMO ROMA" PAKISTANO ESPULSO ERA CAMPIONE DI CRIKET

Aftab Farooq con la nazionale di cricket e oggi

Aftab Farooq con la nazionale di cricket e oggi

Varese, 3 agosto 2016 - Cresce l'allerta terrorismo in Italia. Dopo l'espulsione di un siriano, pronto a colpire, secondo le indagini l'Italia, oggi è stato arrestato un siriano a Varese pronto a partire per la SIria tra le fila del gruppo terroistico Al-Nusra. Con lui, nel mirino degli investigatori, tre imam indagati. Intanto A Roma crescono le misure di sicurezza, con un nuovo piano antiterrorismo. Proprio alla Capitale è diretto il nuovo videomessaggio dell'Isis: "Colpiremo Roma", fanno sapere gli jihadisti.

PAKISTANO CAMPIONE DI CRIKET - Era un campione di cricket e nel 2009 era stato capitano della Nazionale under 19. Ha un passato da sportivo Aftab Farooq, il pakistano di 26 anni espulso lunedì scorso per aver giurato fedeltà all'Isis. "Lo conoscevo molto bene, ha giocato da noi fin da quando è arrivato in Italia 13 anni fa e ha fatto tutto l'iter di un normale giocatore", ha spiegato Fabio Marabini, presidente del Kingsgrove Club di Milano, la società sportiva del giovane pakistano". Stando alle indagini dell'Antiterrorismo, il pakistano era pronto a colpire l' Italia, in particolare lo scalo di Orio al Serio

Prima della partenza verso il Pakistan, in aereo, Aftab Farooq aveva registrato un video pubblicato su Facebook, sul profilo della moglie: "In Italia ho la mia famiglia, non volevo andarmene" dice nel messaggio.

VARESE, FERMATO SIRIANO - Un'altra inchiesta ha portato all'arresto di un siriano di 23 anni, che stava per ripartire per la Siria e arruolarsi tra le fila del gruppo terroistico Al-Nusra. Si tratta di Mahmoud Jrad, arrestato questa mattina a Varese, dove risiede da alcuni anni con la famiglia. Ma non è l'unico a essere finito nel mirino degli investigatori: nell'inchiesta della Procura distrettuale anti-terrorismo di Genova, condotta dalla Digos di Genova in collaborazione con la Digos di Varese, che ha portatao al suo arresto ci sono anche altri 6 indagati, tra cui tre imam. Gli altri indagati, oltre all'arrestato e agli imam, sono il fratello del giovane e altre due persone che frequentano le moschee.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane siriano che questa mattina è stato portatao in questura a Varese sarebbe arrivato in Italia nel 2012 e poi a Genova alla fine del 2015 dove avrebbe iniziato a frequentare alcuni luoghi di culto islamico del centro storico, in piazza Durazzo e vico Amandorla in particolare. Il giovane era stato segnalato dall'intelligence perché nel 2015 era andato in Siria per unirsi ai combattenti contro il regime di Assad e vi era rimasto per due mesi. I genitori del giovane avrebbero cercato di contrastare la partenza senza riuscirci.

La pianificazione dell'imminente viaggio ha portato l'autorità giudiziaria ad emettere la misura pre-cautelare del fermo per pericolo di fuga. Con lui sarebbe dovuto partire anche il fratello più giovane che avrebbe dovuto accompagnarlo nel suo viaggio in Siria, ma che non condivideva le sue idee radicali. Lo scopo del 23enne era quello unirsi alle fila di Jabat al Nusra ("Partigiani del soccorso al popolo della Grande Siria", ndr), un gruppo di rivoltosi armati, legato ad Al Quaeda. Le sei persone perquisite, tra cui i 3 imam e altri due soggetti che frequentavano i luoghi di culto di Genova e Rapallo, sono state iscritte nel registro degli indagati per ragioni di garanzia.

ROMA, PIANO ANTITERRORISMO - Intanto a Roma è stato varato il nuovo dispositivo antiterrorismo con un'ordinanza dal Questore di Roma Nicolò D'Angelo. Attorno al Colosseo è stata disposta una zona di massima sicurezza con varchi controllati da contingenti delle forze dell'ordine e via del Corso sorvegliata speciale. La stessa ordinanza dispone la suddivisione di via del Corso in tre sottosettori (Venezia - Chigi/ Chigi-Goldoni/ Goldoni-Piazza del Popolo), ciascuno dei quali è controllato da pattuglie delle forze dell'ordine e militari dell'esercito che stazionano in forma fissa in largo Goldoni "con visibilità e capacità d'intervento a 360 gradi". Il nuovo dispositivo di sicurezza è stato deciso, precisa la Questura, "tenuto conto del periodo estivo, che ha modificato il modo di vivere della città di Roma".