Lunedì 20 Maggio 2024

Siria, raid russi, Washington non esclude risposta diplomatica. Iran e Iraq appoggiano Mosca

Il ministro degli Esteri Lavrov nega vittime civili nei raid: "Faremo di tutto per evitare incidenti", e assicura: "In lunghezza d'onda con obiettivi Usa". Damasco: colpiti i ribelli addestrati dalla Cia. L'appoggio ufficiale di Teheran all'azione di Mosca. Assad si prepara all'attacco nel nord sfruttando i bombardamenti russi. Il premier iracheno: "Deluso dalla Coalizione, Russia benvenuta"

Raid aerei russi in Siria (Ansa)

Raid aerei russi in Siria (Ansa)

Roma, 1 ottobre 2015 - E' ancora polemica sull'avvio dei bombardamenti russi in Siria, che secondo fonti dell'opposizione siriana suffragate dalle potenze occidentali sarebbero stati orientati su obiettivi non Isis, uccidendo 36 civili. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nega però ogni circostanza: "Voci infondate", ha detto al segretario di Stato Usa John Kerry durante il faccia a faccia all'Onu. Né risulterebbero a Mosca vittime civili. "Faremo di tutto per evitare incidenti non voluti - ha comunque assicurato Lavrov - e siamo d'accordo sulla necessità di avviare un processo politico che porti a una Siria democratica e unita". Il ministro russo ha comunque concordato di avviare al più presto colloqui tra comandi militari per cercare una soluzione comune. Mentre Kerry ha raccomandato all'omologo russo di "trovare una soluzione per evitare una escalation al di fuori del controllo di tutti". Ma l'azione russa ha incontrato il sostegno ufficiale di Teheran e Assad prepara un attacco di terra nel nord con l'aiuto iraniano. Ha questi vanno aggiunte le accuse del premier iracheno Haider al-Abadi alla Coalizione a guida Usa accusata di scarso sostegno alle truppe di Baghdad, e l'invito a Mosca ha bombardare anche in Iraq.   

LA REAZIONE DI PUTIN - "Siamo pronti a questi attacchi informativi", è la pronta risposta del presidente russo Vladimir Putin, sostenendo che "la prima notizia di vittime tra la popolazione civile è apparsa ancora prima che decollassero gli aerei" russi.

AZIONI A TAPPETO - Intanto sono ripresi i bombardamenti dell'aviazione russa, che schiera oltre 50 aerei ed elicotteri. Secondo la tv al-Mayadeen, vicina al regime di Assad, jet russi hanno bombardato le postazioni dei ribelli in Siria, comprese le zone rurali vicino alle città nord-occidentale di Jisr al-Shughour, controllata da un'alleanza di ribelli che comprende anche al-Nusra. "I raid aerei russi in Siria - ha specificato a questo proposito  il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov - stanno prendendo di mira una lista di organizzazioni terroristiche ben conosciute  e sono stati decisi in coordinamento con il ministero della Difesa siriano". Ma la stampa americana continua ad accusare Mosca. Secondo il New York Times gli aerei russi hanno bombardato anche postazioni di ribelli siriani, nella provincia di Idlib.  Secondo la Reuters, il gruppo di ribelli colpiti sarebbe il Liwa Suqour al-Jabal addestrato dalla Cia in Qatar e Arabia Saudita. Per gli Stati Uniti, insomma, la Russia starebbe combattendo tutti gli oppositori di Assad, compresi i gruppi da loro sostenuti, che invece dovrebbero far parte della soluzione politica al conflitto. Mosca si è detta pronta ad informare "le parti interessate, compresi gli Stati Uniti", delle proprie "azioni nell'ambito dell'operazione aerea nella lotta contro lo Stato islamico", assicura il vice ministro degli Esteri russo, Serghiei Riabkov.

Il ministero della Difesa russo ha reso noto il binalcio che si riferisce alle prime 24 ore di raid aerei. Ieri sera il portavoce del ministero della Difesa, generale Igor Konashenkov, aveva fatto sapere che i caccia russi avevano colpito "otto basi dell'Isis" sulle montagne siriane effettuando "in tutto circa 20 voli". Oggi - come già riportato - ha aggiunto che nella notte hanno compiuto otto raid contro "i terroristi" in Siria distruggendo quattro obiettivi.

ALTRE FONTI -  L'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria segnala oggi raid aerei russi in un'area nel Nord-Ovest del Paese fuori dal controllo dell'Isis ma nelle mani di una coalizione di islamisti tra i quali il Fronte Al Nusra, la branca siriana di Al Qaida. I raid sarebbero avvenuti nella città di Jisr al Shughur, in provincia di Idlib. Al Nusra è stata ripetutamente bombardata nell'ultimo anno anche dai jet della Coalizione a guida americana. L'ong riferisce inoltre di altri bombardamenti russi oggi nella provincia di Hama.

LAVROV: I RIBELLI ANTI ASSAD NON SONO TERRORISTI - La Russia non considera l'Esercito libero siriano, il gruppo dei ribelli moderati che combatte contro il regime di Bashar al-Assad, un gruppo terroristico. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, parlando all'Onu. "Non lo consideriamo un gruppo terroristico e dovrebbe essere parte della soluzione politica in Siria", ha spiegato Lavrov, di fatto aprendo al coinvolgimento dell'Els nei futuri negoziati di pace. E assicura: "La Russia è sulla stessa lunghezza d'onda con la coalizione guidata dagli Usa sugli obiettivi terroristici in Siria". 

UNIONE SCIITA - Intanti centinaia di soldati iraniani sono arrivati da dieci giorni in Siria per partecipare a un'operazione di terra mirata a riportare sotto il controllo di Bashar Assad zone in mano ai ribelli nel nord del Paese. Anche i miliziani del gruppo libanese Hezbollah si preparono ad unirsi. L'operazione sarà compiuta insieme all'esercito siriano e accompagnerà i raid aerei avviati ieri dalla Russia. Lo riferiscono a Reuters fonti libanesi.

IL SOSTENO DI TEHERAN - I raid russi hanno ufficialmente il sostegno di Teheran. "A fronte della richiesta ufficiale del governo siriano alla Federazione russa, l'Iran riconosce nell'operazione militare della Russia contro i gruppi terroristici attivi in Siria un passo della lotta al terrorismo e una tappa verso la risoluzione dell'attuale crisi nella regione", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marziyeh Afkham, citato dall'agenzia Irna. 

IRAQ, RAID RUSSI BENVENUTI - Baghdad e Mosca non hanno discusso l'eventualità che anche la Russia bombardi postazioni dell'Isis in Iraq, ma eventuali raid aerei russi "sarebbero benvenuti". Lo afferma in premier iracheno, Haider al-Abadi, in un'intervista a France 24. Il premier ha anche affermato che l'Iraq è deluso dal sostegno fornito alle truppe irachene dalla Coalizione internazionale a guida Usa.

INCONTRO TRA VERTICI MILITARI USA-RUSSIA - Sono finiti senza un accordo i colloqui militari tra gli Stati Uniti e la Russia per evitare incidenti durante le loro operazioni in Siria. Lo ha detto il Pentagono spiegando che le discussioni sono state "cordiali e professionali". Il Cremlino invece ha definito l'incontro "professionale e costruttivo". Sia i funzionari russi sia quelli americani hanno presentato proposte e ora Washington e Mosca le valuteranno dicendosi pronti ad altri colloqui.  Ma la Casa Bianca non esclude "conseguenze diplomatiche formali" con Mosca dopo l'intervento militare russo nel conflitto siriano. Un portavoce ha riferito che Mosca "dovrà pagare le conseguenze dei suoi raid aerei".