Mercoledì 24 Aprile 2024

Sensibilità al glutine, svelata la causa principale

Chi è sensibile al glutine, a differenza dei celiaci, mostra delle reazioni infiammatorie a tutto l'organismo.

Uno studio italiano indaga gli effetti del glutine - foto Stephen Barnes/Gluten Free/Alamy

Uno studio italiano indaga gli effetti del glutine - foto Stephen Barnes/Gluten Free/Alamy

Sono molte le persone che, pur risultando negative ai vari esami per diagnosticare la celiachia, hanno delle reazioni allergiche poco dopo che mangiano alimenti al glutine (pane, cereali, pasta, orzo, segale). Un'analisi pubblicata sulla rivista Gut, condotta da un team di ricercatori dell'Università di Bologna e della Columbia University di New York, ha portato alla luce la probabile causa scatenante della sensibilità a questa sostanza lipoproteica. Alcuni esperti ritenevano che i sintomi di reazione fossero addirittura immaginari, ma ora è stata fatta maggiore chiarezza. 
 
SINTOMI DALLA BASE BIOLOGICA 
Il disturbo di chi soffre il glutine è diffuso quasi come la celiachia. Gli effetti sono gonfiore, stanchezza, diarrea e mal di pancia, tutti sintomi che secondo gli studiosi hanno una significativa base biologica. La ricerca si è concentrata su 80 pazienti sensibili al glutine,di cui solo 40 propriamente celiaci. "Dovremmo dedicare più attenzione e più finanziamenti a questo filone di ricerca", ha spiegato Umberto Volta, professore di medicina presso l'Università di Bologna, commentando i risultati dell'analisi. 
 
COSA HANNO SCOPERTO
Secondo lo studio l'infiammazione che insorge nei celiaci non è sistematica in tutto l'organismo. L'intestino viene comunque attaccato dalla reazione del sistema immunitario, ma nel resto del corpo le difese rimangono solide ed efficienti. Nei pazienti sensibili al glutine, invece, è stata osservata un'infiammazione più ampia. Inoltre, la parete intestinale ha subito maggiori danni con una conseguente "invasione" dei microbi all'interno del sangue. I risultati della ricerca rappresentano la base di partenza per ulteriori approfondimenti, che potrebbero spalancare le porte a cure sempre più efficienti.