Lunedì 6 Maggio 2024

Sanremo cade nel voto. Ecco com'è andata

Il pasticcio delle selezioni dei giovani di giovedì sera ha avuto come vittima Miele. La sua casa discografica ha chiesto che venisse riammessa, negativa la risposta della Rai.

Sanremo 2016, Carlo Conti tra Miele e Gabbani

Sanremo 2016, Carlo Conti tra Miele e Gabbani

Sanremo, 12 febbraio 2016 - Sanremo è caduto nel voto. Il pasticcio della selezione dei giovani, avvenuta in apertura della serata di giovedì, è destinata a produrre effetti per chissà quanto tempo. Riassunto: giovedì sera gli apparecchietti in dotazione ai giornalisti della sala stampa per votare i Giovani non hanno funzionato. Si premeva il bottone prescelto (nel mio caso: 2) ma non accadeva niente. L'anomalia riguardava quasi tutta la sala stampa, ce ne siamo accorti immediatamente, e subito abbiamo segnalato la cosa all'incaricato dell'Ipsos. Secondo quanto ha detto Nando Pagnoncelli, anche i tecnici dell'Ipsos se ne sono accorti immediatamente: alle loro centraline infatti erano arrivati soltanto 25 voti e non i 130-135 consueti. Pagnoncelli è stato subito allarmato, e in pochi secondi - così ha detto - ha dovuto prendere una decisione, che è stata appunto quella di prendere atto del risultato del televoto da casa, e di far invece ripetere quello dei giornalisti. Con un risultato sorprendente: mentre in un primo tempo risultava vincitrice Miele - e così è stata proclamata in tv - con l'aggiunta dei voti dei giornalisti il verdetto è stato ribaltato, e ha vinto Gabbani. Il margine è stato ridottissimo: sarebbero bastati soltanto 3 voti in meno, e Miele sarebbe stata confermata.

La casa discografica a questo punto ha chiesto alla Rai che Miele fosse riammessa, ma questo pomeriggio alle 17 la Rai ha risposto che non può, perché il regolamento prevede che la finale avvenga soltanto tra 4 e non 5 cantanti. Ha comunque ribadito l'invito a cantare di nuovo questa sera insieme con gli altri finalisti. Cosa accadrà ora? Facile immaginare un ricorso da parte di Miele, motivato da varie irregolarità. Innanzitutto che i voti dei giornalisti sono stati espressi quando già conoscevano l'esito del televoto, e quindi avrebbero potuto restarne influenzati. In secondo luogo, un verdetto dei giornalisti - seppure minoritario (soltanto 25 su 140)  - era comunque stato espresso, e siccome il regolamento non prevede una soglia minima, avrebbe potuto venir considerato valido. Insomma, la cosa di sicuro è destinata a produrre conseguenze ancora per molto.