Domenica 19 Maggio 2024

Responsabilità civile dei magistrati, l'Anm vota no allo sciopero

"Non era lo strumento più adatto", ha detto Sabelli

Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli (Ansa)

Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli (Ansa)

Roma, 22 febbraio 2015 - Non passa la linea dello sciopero contro la riforma della responsabilità civile delle toghe. Il direttivo dell'Associazione nazionale magistrati ha approvato a maggioranza un documento che esclude l'ipotesi di proclamare l'astensione dalle udienze in vista dell'approvazione della nuova legge che martedì approderà in Aula alla Camera. I gruppi di Unicost e Area hanno dunque condiviso la linea illustrata dal presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, in apertura della riunione. Magistratura Indipendente e 'Proposta B' hanno invece sostenuto fino alla fine la necessità di proclamare lo sciopero. Per il nuovo gruppo di Autonomia e Indipendenza, la linea da seguire era quella dell'astensione dalle attività di supplenza, ossia lo 'sciopero bianco'.

"Lo sciopero non sarebbe stato compreso - ha commentato Sabelli al termine della riunione - non era lo strumento più adatto per denunciare la situazione che sta vivendo la magistratura. La via più efficace è la valutazione della portata della legge, dei suoi limiti di legittimità costituzionale, e dell'impatto che avrà. La strada che abbiamo scelto non è la più debole, ma è quella più efficace". Nel documento approvato, il sindacato delle toghe ricorda che la riforma "continua a presentare aspetti di incostituzionalità", introducendo meccanismi "inutilmente punitivi nei confronti dei magistrati", che "appesantiscono il sistema". L'Anm delibera quindi lo "stato di mobilitazione" per la settimana in cui la legge verrà approvata "sospendendo l'attività giudiziaria per il tempo necessario a presentare" il documento approvato stasera. Verranno anche indette conferenze stampa. Si procederà poi alla "ricognizione" di tutte le attivita' di supplenza per "denunciarle alla pubblica opinione e chiedere al Governo adeguate soluzioni": in mancanza di risposte, "verranno decise - si legge nel documento - le più efficaci e conseguenti forme di protesta, anche attraverso la sospensione di alcune delle individuate attività di supplenza". L'applicazione delle nuove norme sara' monitorata e verranno elaborate "linee di tutela" da un apposito gruppo di lavoro. Al legislatore, infine, verranno segnalate "le gravi ricadute che la normativa attuale potrebbe avere sulle organizzazioni interne, incentivando il ricordo agli strumenti dell'astensione e della ricusazione". Saranno indette nuove riunioni sui carichi di lavoro sostenibili. Tutto questo, conclude l'Anm, "non ci impedirà di continuare a chiedere alla politica di assumere le proprie responsabilita': perche' affronti i veri problemi, He risiedono soprattutto in una domanda incontrollata di giustizia con sopravvenienze ingestibili".