Sabato 4 Maggio 2024

Cattivi maestri

Ci sono in circolazione degli incendiari che appiccano fuoco alle piazze. Nei tempi cupi degli anni Settanta li chiamavano «cattivi maestri». E se qualcuno lancia fiammate con le parole, le accuse, i toni sempre più feroci è molto facile che in strada e nelle piazze, come è accaduto ieri a Brescia e a fine ottobre a Roma, la tensione sfoci in scontri e manganellate. Nelle giungle urbane sale il rischio di una nuova stagione di violenza che va fermata prima che sia tardi e diventi incontrollabile. Ciò che è successo mentre il premier Matteo Renzi si trovava dentro la Palazzoli, è abbastanza chiaro: qualche centinaio di antagonisti e autonomi hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza. E gli agenti hanno fatto il loro mestiere: li hanno fermati. Più o meno ciò che è accaduto, con qualche equivoco sviluppatosi nella tensione della giornata, a Roma durante il corteo degli operai di Terni. Una deriva violenta che non si vedeva da anni. Anche in città di medie dimensioni, come Bologna, nelle settimane scorse le forze dell’ordine hanno dovuto ingaggiare un corpo a corpo con antagonisti e occupanti abusivi di case. Certo, le responsabilità sono sempre individuali, ma il clima che la Fiom, la Cgil, frange sempre più inquiete di Sel con il corredo dei soliti antagonisti, stanno alimentando contro il governo è preoccupante. E lo è proprio perché il disagio sociale è reale, con una disoccupazione al 12%, che fra i giovani sale al 42. E gli agitatori danneggiano pure chi manifesta per difendere il posto di lavoro.

In questo scenario c’è il rischio di una stagione pericolosa con un vento che sale dall’estrema sinistra verso Renzi, accusato anche da Susanna Camusso di stare dalla parte dei «poteri forti». Nei casi specifici polizia e carabinieri ovviamente ci finiscono di mezzo. E giù accuse col dito puntato verso gli uomini con il casco e lo scudo. Può darsi che nello scenario di alta tensione di un corteo, dove accanto ai manifestanti pacifici ci sono sempre teste calde, anche coloro che indossano la divisa commettano errori. Ci sta. Ma non si alzano mai proteste per i poliziotti feriti. Sarà un caso, ma a pensar male di solito si coglie nel segno. La Cgil contesta a Matteo Renzi di evocare complotti, il tribuno Maurizio Landini, ormai più leader politico che capo della Fiom, lo accusa ad ogni passo di non rappresentare i lavoratori. Si respira una brutta aria.