Venerdì 26 Aprile 2024

"Boom di auto, sabato al lavoro". Fiom contro la Fiat: sciopero

Protesta choc a Pomigliano. Cisl e Uil attaccano la Cgil: non ha senso

GRAFICO: IL CONFRONTO

GRAFICO: IL CONFRONTO

POMIGLIANO (Napoli), 13 febbraio 2015 - È DEFLAGRATO come un colpo di cannone. Esploso proprio lì, nel santuario delle lotte operaie per il lavoro. La Fiom proclama per il prossimo sabato otto ore di sciopero. Contro una nuova pretesa della Fca (la Fiat Chrysler) di cassa integrazione? Macché. Stavolta è contro la richiesta del colosso automobilistico di lavorare per tre sabato consecutivi (il 14, il 21 e il 28 febbraio) per soddisfare la richiesta boom di Panda. In cambio Marchionne ed Elkann offrono agli operai di Pomigliano d’Arco lo stop alla cig e la riapertura della linea produttiva per due turni.

LO SCIOPERO proclamato dai metalmeccanici di Landini è una vera e propria doccia fredda per un territorio alle prese, da anni, con le dismissioni industriali e la fame di lavoro. A spiegare perché i lavoratori debbano di nuovo incrociare le braccia è Michele De Palma, coordinatore Auto della Fiom. «Non è una questione politica né ideologica, ma di merito contrattuale. C’è una salita produttiva che richiede la produzione di più auto. Anziché chiedere straordinario per tre sabati consecutivi a lavoratori che hanno già ritmi sostenuti durante la settimana, noi abbiamo proposto un nuovo turno che chiami più persone al lavoro e consenta di rispondere più celermente alla domanda di mercato».

Fuori i cancelli di Pomigliano già ieri mattina si sono visti i militanti della Fiom spiegare con un volantino i motivi di una decisione controcorrente. E per chiarire le ragioni c’è anche chi, tra le tute bianche dello stabilimento di Pomigliano, chiama in prestito le parole di papa Francesco sulla «solidarietà che è un valore che unisce e quel poco che abbiamo, che siamo, se condiviso, diventa ricchezza».

La traduzione del messaggio papale ‘ad usum populi’: «Si attivi il terzo turno, permettendo anche a chi è in contratto di solidarietà di inserirsi nel ciclo produttivo». L’impennata di richieste di Panda – concludono gli uomini di Landini – «è un elemento positivo che permette di revocare la cig, ma l’utilizzo dello straordinario con circa 2mila lavoratori ancora in contratto di solidarietà è ingiusto e immorale. La testardaggine a voler ricorrere al sabato di straordinario appare un ennesimo tentativo di contrapporre lavoratori contro lavoratori».

LA SCELTA Fiom però non piace alle altre sigle sindacali. Tuonano i metalmeccanici Uilm. «Mi sembra un comportamento senza senso, è come se volessimo avvelenare i pozzi d’acqua nel deserto. C’è talmente poco lavoro in Italia, e nel Sud in particolare», dice Giovanni Sgambati, segretario generale Uilm Campania. «Pensare di contrastare i picchi di produzione con relazioni sindacali più orientate al passato che al futuro vuol dire non sapere cogliere il tentativo di chi ha offerto alla Fiom una possibilità di riavvicinamento». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale della Fim-Cisl Campania, Giuseppe Terracciano che tuona contro gli uomini di Landini: «Così si cancellano i sacrifici dei lavoratori».

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