Giovedì 25 Aprile 2024

Zaia: "Il vero Nord Est è il Veneto. Ci prenderemo l'autonomia"

Il governatore leghista: "Referendum entro l'estate. Ai nostri confini c'è l'eden di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Basta passare da Rocca Pietore a Canazei per trovare un altro mondo: ci sono gerani su tutte le finestre e pure sulle cucce del cane"

Il governatore veneto Luca Zaia

Il governatore veneto Luca Zaia

Venezia, 29 marzo 2017 - «Il vero Nord Est siamo noi». Il governatore leghista Luca Zaia rilancia il referendum per l’autonomia del suo Veneto, dopo una battaglia legale durata un anno.  Insomma, non molla. «No. Quando si parla di Nord-Est s’intendono Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Ma siamo noi il Nord Est con i nostri imprenditori, i 180 miliardi di Pil e un residuo fiscale di 21 miliardi (cioè, il saldo tra quanto versato e ricevuto)». Che cosa si aspetta dal referendum? «Siamo pronti a farlo entro l’estate o al massimo tra ottobre e novembre. E insisto: non è il referendum di Zaia o della Lega, ma di tutti i veneti. Quindi, quando si andrà alle urne, i veneti non avranno più alibi. Per essere padroni a casa nostra, dobbiamo andare in massa ai seggi e non restare a casa sul sofà convinti che vinca il sì...». Alcuni sindaci dei comuni confinanti con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si sono lamentati dei privilegi delle Regioni a Statuto speciale... «Certo. E li capisco, posti come Lamon, Sappada, Cinto Caomaggiore, San Michele al Tagliamento non chiedono di andare in Emilia Romagna o Lombardia, ma in Trentino Alto Adige o in Friuli Venezia Giulia. La sperequazione la senti ancora di più se sei confinnante».  Quali sono i privilegi che i veneti non hanno rispetto, ad esempio, al Trentino o al Friuli? «Basta andare a Rocca Pietore (Marmolada). Sono vicinissimi, basta passare passo Fedaia e sei di là. Sono pochissimi chilometri, se sei allenato passi dal Veneto al Trentino Alto Adige e arrivi a Canazei. Sembra un altro mondo, a volte anche il sole sembra diverso. A Canazei ci sono i gerani in tutte le finestre, addirittura sulla cuccia del cane!». L’autonomia, insomma, vi spetta. «Ovvio. Non è possibile che in Veneto ti giri a destra o a sinistra e vedi il giardino dell’eden». Non sarebbe meglio, quindi, superare lo Statuto speciale? «Ma no. Mica vogliamo fare una guerra tra poveri. Io se tolgono l’autonomia al Friuli Venezia Giulia scendo in piazza. Il problema è che loro non fanno lo stesso per noi. Il motivo? Difendono la loro libertà che hanno paura di perdere». Non pensa che l’autonomia del Veneto sia un’utopia? «Non vogliamo l’autonomia perché siamo nostalgici. Bisogna essere in Veneto per sentire una storia lunga 1100 anni di repubblica veneta. E per questo è giusto che ogni Regione provi a vincere la sua sfida per l’autonomia. E non lo dice Zaia, ma l’articolo 116 della Costituzione che permette di dare fino a 19 competenze a una singola regione. Io le vorrei tutte, come in Trentino Alto Adige». Che cosa farà all’indomani dell’eventuale autonomia? «Non farò sconti a nessuno. Centrodestra in testa. Ripeto: non è il mio referendum per rompere le scatole al Pd. È il referendum di tutti i veneti». Ha paura che il centrodestra non si spenda abbastanza per la causa? «Io li avverto». Non è che vuole vincere il referendum e poi fare il leader del centrodestra? «Non m’interessa. Anzi queste chiacchiere mi hanno creato un sacco di problemi. Il mio potere negoziale, in Veneto, si è molto depotenziato per questa storia. Molti ora mi vedono come possibile avversario, quindi per la mia Regione non è un bene. Anzi, invito tutti a smetterla di tirarmi in ballo».