Venerdì 17 Maggio 2024

M5S, nuovo codice. Svolta sull'avviso di garanzia

Per gli eletti le sanzioni non sono automatiche. Ecco il codice pubblicato sul blog di Grillo e in votazione domani per gli iscritti. Pizzarotti: "E' la conferma, vogliono yesman"

Beppe Grillo

Beppe Grillo

Roma, 2 gennaio 2017 - Svolta per i duri e puri del Movimento 5 Stelle: un avviso di garanzia non indica per forza gravità di azioni, e quindi non comporta sanzioni automatiche. Ecco, in due parole, il succo del codice degli eletti pubblicato oggi sul blog di Beppe Grillo. Il "codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie" sarà comunque sottoposto, domani, al voto online degli iscritti.

Moltissime e immediate le reazioni politiche sui social: con molti esponenti Pd che gli mandano a dire 'benvenuto tra i garantisti' e 'ha scoperto la Costituzione', mentre qualcuno, come il governatore emiliano Bonaccini, sottolinea: "l'avviso di garanzia diventa condanna preventiva solo per chi decide lui". Il democristiano Cirino Pomicino commenta: benvenuto Grillo e viva Raggi. 

Ma ecco in sei punti le regole stilate da Grillo, che presentano parecchie novità rispetto al passato: 1) PRINCIPI ISPIRATORI - Il Codice ha lo scopo di garantire una condotta ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi. I portavoce M5S perseguono gli obiettivi del Movimento, così come indicati nel "Non Statuto" e sono consapevoli del fatto che, ai sensi dell'art. 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore: nell'adempimento di tale dovere, ogni portavoce tiene comportamenti eticamente ineccepibili, anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi. I portavoce si astengono da comportamenti suscettibili di pregiudicare l'immagine o l'azione politica del M5S.

2) PROCEDIMENTI PENALI - In caso di procedimenti penali a carico di un portavoce, il Garante M5S, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d'appello compiono le loro valutazioni in totale autonomia, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura. Il comportamento tenuto dal portavoce può essere considerato grave dal Garante o dal Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d'appello, anche durante la fase di indagine, quando emergono elementi idonei ad accertare una condotta che, a prescindere dall'esito e dagli sviluppi del procedimento penale, sia già lesiva dei valori, dei principi o dell'immagine del MoVimento 5 Stelle. La condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell'indagine.

3) AUTOSOSPENSIONE  - In qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell'immagine del M5S, di auto-sospendersi dal Movimento senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità. L'autosospensione non vincola né condiziona né preclude il potere del Garante, del Collegio dei Probiviri e del Comitato d'appello di adottare eventuali sanzioni disciplinari. Tuttavia può essere valutata quale comportamento suscettibile di attenuare la responsabilità disciplinare.

4) PRESUNZIONE DI GRAVITÀ - Il Garante, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d'Appello, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall'esistenza di un procedimento penale. È considerata grave e incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all'ultimo comma. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l'estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio. È invece rimessa all'apprezzamento discrezionale del Garante, del Collegio dei Probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d'appello la valutazione di gravità ai fini disciplinari di pronunzie di dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova, di sentenze di proscioglimento per speciale tenuità del fatto, di dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione.

La ricezione, da parte del portavoce, di "informazioni di garanzia" o di un "avviso di conclusione delle indagini" non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso, sempre salvo quanto previsto al punto 5. È sempre rimessa alla discrezionalità del Garante e del Collegio dei Probiviri o del Comitato d'appello (e non comporta alcuna automatica presunzione in tal senso) la valutazione della gravità di fatti che configurano i c.d. reati d'opinione ipotesi di reato concernenti l'espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, ovvero di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale. 

5) DOVERE DI INFORMAZIONE - I portavoce hanno l'obbligo di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito dell'esistenza di procedimenti penali in corso nei quali assumono la qualità di indagato o imputato nonché di qualsiasi sentenza di condanna o provvedimento a essa equiparato ai sensi del punto 4.

6) AMMINISTRATORI - Ogni sindaco e presidente di Regione eletto nelle liste del MoVimento 5 Stelle è tenuto a far rispettare il presente codice etico ai componenti delle proprie giunte, anche se gli assessori non risultano iscritti e/o eletti nel MoVimento 5 Stelle.

 

PIZZAROTTI CONTRO GLI "YESMAN" - "Il punto è semplice: chi fa notare le incongruenze e i gravi errori di una forza politica non è un traditore, né un infiltrato, ma una persona che con onestà intellettuale dice le cose esattamente come stanno, proponendo giuste soluzioni e senza aver paura delle conseguenze di tenere la testa alta. Chi tace, piega la testa e non sa formulare un benché minimo pensiero critico è solo uno yesman. E oggi continuo a vedere molti yesman, ma pochi politici con una loro coerenza e una loro autonomia", scrive il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, commentando il codice di comportamento. "Quando il Movimento 5 Stelle mi aveva sospeso illegittimamente mancava un regolamento sulle sospensioni e uno sul codice di comportamento. Nelle controdeduzioni che mi erano state chieste - ricorda Pizzarotti - lo feci notare: impossibile e illegittimo sospendermi se mancano i regolamenti per farlo. Da parte dei vertici silenzio assoluto, lo stesso da parte del direttorio, ora rottamato senza neppure una spiegazione. Oggi, a distanza di ben sei mesi, è arrivata la conferma di quanto ho sempre fatto notare".