Lunedì 29 Aprile 2024

Grillo attacca Napolitano: "Si dimetta e vada al Pincio"

Il leader del M5S non risponde all'addio di Pizzarotti e vede a Roma Davide Casaleggio. Il Pd fa quadrato attorno a Napolitano

Beppe Grillo e Davide Casaleggio abbracciati (Ansa)

Beppe Grillo e Davide Casaleggio abbracciati (Ansa)

Roma, 3 ottobre 2016 - Nel giorno dell'addio via streaming del sindaco Federico Pizzarotti, che bolla i 'nuovi' 5 stelle come "arrivisti e ignoranti", il leader del movimento, Beppe Grillo, non trova di meglio che attaccare l'ex presidente Giorgio Napolitano. Il comico-politico per ora non parla della defezione del primo sindaco M5S di una qualche importanza - Fico liquida la questione assicurando che si parleranno - e intanto incontra Davide Casaleggio al Forum Hotel di Roma, città guidata da Virginia Raggi alle prese con la permanente instabilità della sua squadra di governo.

L'ATTACCO A NAPOLITANO - "Napolitano sta trascinando l'Italia nel baratro - scrive Grillo in un post - Non ha nessun mandato elettorale, nessuna legittimazione popolare, eppure il bis presidente detta legge su tutto. Il premier si limita a eseguire. La riforma costituzionale è sua e decide lui la linea che il governo deve tenere e lo ribadisce ogni giorno con tutte le sue forze". E continua: "Se avesse un briciolo di dignità dovrebbe dimettersi dalla carica di senatore a vita e andare a dar da mangiare ai piccioni al Pincio". Poi spiega meglio: "La legge elettorale deve essere cambiata perché lui ha deciso che così deve essere per impedire che il Movimento 5 Stelle vada al governo. Napolitano ha la responsabilità più grande dello sfacelo attuale. Quando lo incontrai con Gianroberto ci sembrò un vecchio normale, fu un abbaglio".

IL CAMBIO DI PASSO - Saranno almeno due i giorni di permanenza di Beppe Grillo nella Capitale: il leader del M5S oggi incontra i senatori pentastellati - una ventina - mentre domani è in agenda un incontro con i deputati. L'incontro di oggi è aperto a tutti gli eletti: un cambio di passo rispetto agli incontri riservati che si sono svolti nei mesi scorsi con il cosiddetto direttorio del Movimento. Un fatto nuovo - viene fatto notare in ambienti vicini ai 5 Stelle - che ritorna agli incontri che si svolgevano a Milano e Roma insieme a Casaleggio padre. 

FICO SU PIZZAROTTI - Intanto tocca a Roberto Fico, membro del direttorio e presidente della commissione di Vigilanza Rai, parlare della decisione di Pizzarotti di lasciare il movimento: "Dopo il post dei giorni scorsi un po' me l'aspettavo - commenta - Vi sono rapporti difficili andati avanti per anni, sono sempre stati un po' complicati anche sui contenuti". Ora, aggiunge, "parleranno Federico Pizzarotti e Beppe Grillo, che è il garante del Movimento".  E continua: "Capisco che Pizzarotti abbia puntato il dito contro il direttorio, ma dobbiamo andare avanti sulle questioni importanti del Movimento. Il garante è Beppe Grillo con l'uso del simbolo". 

IL PD DIFENDE NAPOLITANO - Di fronte all'attacco a 5 stelle, i dem fanno quadrato intorno a Napolitano. "Il tentativo da parte della destra e di Grillo di coprire la povertà di argomenti delle opposizioni, per non dire dei guai interni, leadership inesistenti, divisioni, abbandoni, buon ultima quella del sindaco di Parma, con gli attacchi al Presidente emerito Giorgio Napolitano è semplicemente meschino", replica Claudio Martini, vicepresidente vicario del gruppo Pd al Senato. E Titti Di Salvo attacca: "E' ormai evidente che il movimento 5 stelle non è poi così puro e dalla parte dei cittadini come vorrebbero far credere e Grillo reagisce in modo scomposto".  Emanuele Fiano, della segreteria Pd, osserva che Grillo "attacca Napolitano, a cui va la nostra stima, con la premeditazione di chi sa che deve spararla grossa per sviare l'attenzione da vicende distruttive come il caso Muraro, la questione firme in Sicilia o il caso Pizzarotti. Tattica che puzza di vecchio e dimostra l'imbarazzo di Grillo che non sa più cosa fare per tenere viva l'immagine irrimediabilmente compromessa del suo movimento".