Giovedì 2 Maggio 2024

D'Alema: "Renzi impone scissione Pd"

L'ex premier torna a evocare l'ipotesi di un nuovo partito a sinistra in caso di elezioni anticipate senza congresso: "Supererà il 10%"

Massimo D'Alema (Ansa)

Massimo D'Alema (Ansa)

Roma, 30 gennaio 2017 - Non si abbassano i toni nel Partito Democratico, spaccato su congresso ed elezioni. Massimo D'Alema torna oggi ad evocare l'ipotesi di una scissione interna al Pd. Senza un congresso, "sarà Renzi a imporre una frattura", dice alla trasmissione 'Carta bianca', facendo sua la tesi del governatore della Puglia Michele Emiliano.  "Se si anticipano le elezioni, è necessario anticipare il congresso", ribadisce il presidente Feps, che ri-mobilita i comitati del 'No al referendum' per chiedere un nuovo segretario e una nuova legge elettorale prima del voto. 

"Spero che non si arrivi a una scissione", premette. Ma se il congresso non si farà e Renzi "chiederà le dimissioni di Gentiloni" per andare subito al voto (con lui candidato premier),  "penso che una parte" dei Democrat "uscirebbe". E allora dalla costola sinistra del Pd si formerebbe un nuovo partito che "sicuramente supererà il 10 % dei voti", continua D'Alema, vantando alcune "ricerche" a sostegno della sua tesi. 

"A sinistra ci sono 3-5 milioni di elettori che non votano più il Pd"

Alla domanda se una separazione non possa favorire il Movimento 5 Stelle, l'ex premier replica: "Perché mai? Se si andasse alle elezioni, si voterebbe con la proporzionale secca. Quindi non favorirei il M5s. A sinistra ci sono 3-5 milioni di elettori che non votano più il Pd. Recuperarli avrebbe un valore non irrilevante". 

EMILIANO: MI CANDIDO SE C'E' BISOGNO - D'Alema non è l'unico a volere il congresso, richiesto a gran voce anche dal governatore Toscano Enrico Rossi e da Michele Emiliano, che avanza una sua possibile candidatura alla segreteria del Partito. "Io sono disposto a tutto non ho paura di niente - ammetteva ieri Emiliano alla trasmissione In Mezz'Ora di Lucia Annunziata -. Se c'è bisogno di candidarmi mi candido. Sono indipendente, non faccio parte di nessuna corrente e in questo sono facilitato nel federare il partito".

RENZI: CONGRESSO NEI TEMPI STABILITI - I vertici del Pd precisano che ci sono dei tempi tecnici. "Da statuto il Congresso del Pd non si può celebrare prima di giugno",  dice oggi il presidente Matteo Orfini a margine di una conferenza stampa in Senato, mentre Matteo Renzi risponde indirettamente nella sua enews: all'assemblea di dicembre "mi è stato chiesto di non fare il congresso straordinario ma di rispettare la tempistica e le regole dello Statuto. Perché se uno fa parte di una comunità deve rispettarne le regole, no?". Sulla leadership futura ieri il Graziano Delrio ieri fugava ogni dubbio: "Il candidato è Renzi" (congresso o non congresso).