Giovedì 2 Maggio 2024

Legge elettorale, M5S, Lega (e maggioranza Pd) per il voto subito

Secondo la maggioranza Pd la Consulta "non ha smontato molto". Lega e M5S per il voto subito

Italicum e Consulta, l'esultanza dei grillini (Dire)

Italicum e Consulta, l'esultanza dei grillini (Dire)

Roma, 25 gennaio 2017 - La sentenza della Consulta sull'Italicum, dopo ore di camera di consiglio, ha trovato pronte le reazioni dei principali partiti. Che in sostanza, tranne qualche eccezione, sono favorevoli ad andare alle urne il prima possibile. La bocciatura di ballottaggio e pluricandidature non ha scalfito la maggioranza Pd, secondo la quale la Corte non smonta poi molto dell'Italicum (la minoranza dice il contrario). L'ex premier Matteo Renzi sul carro del voto invocando: "Basta meline". Ovviamente per il voto subito le opposizioni, mentre Forza Italia e centristi si mostrano alquanto freddi verso le urne.

"Basta melina, Mattarellum o subito al voto"

MAGGIORANZA PD - Matteo Renzi è molto "soddisfatto" per l'esito della sentenza della Consulta che, avrebbe spiegato ai suoi, conferma l'impianto dell'Italicum togliendo solo il ballottaggio. "Basta melina, il Pd è per il Mattarellum, i partiti dicano subito se vogliono il confronto. Altrimenti la strada è il voto", è la linea che il leader dem avrebbe indicato ai suoi

E il vicesegretario Lorenzo Guerini: La legge che esce dalla Consulta "è tendenzialmente omogenea e immediatamente applicabile". Voto subito, insomma, perché "il Pd non ha paura delle elezioni". Alla domanda se si possa votare a giugno, il vicesegretario dem non si sbilancia: "Questa è una prerogativa del Capo dello Stato ma la posizione del Pd è nota: non abbiamo paura del voto". Ettore Rosato aggiunge: "Si sono create le condizioni per andare a votare subito. Noi restiamo sul Mattarellum, altrimenti c'è il 'Consultellum'". Quanto alla diversità tra le leggi per la Camera e quella per il Senato, per Rosato "si tratta di due leggi armonizzate. Due leggi a forte impianto proporzionale. Due leggi omogenee, del resto la Consulta non ha rilevato alcuna incostituzionalità".

M5S - Immediata e prevedibile la reazione di M5S.  "Fumata bianca della Consulta. Habemus Legalicum!", commenta esultante - dal suo blog - Beppe Grillo, che al grido di 'voto subito' lancia l'hastag  #Obiettivo40PerCento. 

LEGA - Nettissima e senza sorprese anche la presa di posizione del leader leghista Matteo Salvini:

"Accordi al ribasso non ne facciamo con nessuno - dice Salvini - Puntiamo a vincere e a prendere un voto in più di Renzi e uno in più di Grillo, e a governare con il nostro programma". 

"Mica vorrete larghe intese..."

MINORANZA PD - Miguel Gotor rigetta l'ottimismo della maggioranza dem: "L'Italicum è stato smontato anche dal punto di vista costituzionale, dopo che sul piano politico era già stato rottamato il 4 dicembre con la vittoria del No al referendum. La Corte ci restituisce un sistema proporzionale". Da parte sua Roberto Speranza cita De Gregori: "La Storia dà torto e dà ragione", scrive su Facebook ricordando le sue dimissioni ai tempi dell'approvazione dell'Italicum.

Quanto all'ex segretario Pier Luigi Bersani, sottolinea che, Consulta o no, "il Parlamento si deve esprimere". E spiega: "Abbiamo avuto una legge votata con la fiducia, ora c'è la Consulta... E il Parlamento che fa? Una valutazione dovrà farla o no? Altrimenti andiamo tutti a casa...".

Sferzante Gianni Cuperlo: "Il Parlamento non ha più alibi e deve dotare la democrazia italiana di una buona legge elettorale", afferma, sottolineando poi: "Mi stupirei nel vedere i più incalliti supporter di vent'anni di maggioritario e primato della governabilità fare il tifo ora per una legge proporzionale e un premio impossibile da raggiungere con un esito inevitabile e già scritto: le larghe intese". 

SINISTRA ITALIANA - "Italicum smontato dalla Corte Costituzionale. Legge elettorale residua 'immediatamente applicabilè. Subito al voto. Ricostruire rappresentanza", scrive su Twitter Stefano Fassina.

FORZA ITALIA - In una scarna nota gli azzurri fanno sapere che "la decisione della Corte costituzionale in merito all'Italicum cancella definitivamente il ballottaggio, bandiera di  Renzi e del renzismo. Aveva ragione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la totale difformità tra il sistema elettorale della Camera dei deputati e quello del Senato necessita un deciso intervento parlamentare per armonizzare i due sistemi di voto". È quanto si legge in una nota di Forza Italia. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, twitta: " Consulta ha appena distrutto Italicum, legge simbolo governo Matteo Renzi, e i renziani Rosato e Guerini brindano. Contenti loro".

UDC - Ancor meno entusiasta delle urne l'Udc Lorenzo Cesa: "Prendiamo atto della decisione della Consulta. Ora il Parlamento deve attivarsi immediatamente per mettere in campo una legge elettorale in grado di rappresentare tutte le sensibilità presenti nel Paese e che non sia espressione di un singolo partito".