Giovedì 2 Maggio 2024

M5S, Grillo: "Giuria popolare contro le balle di giornali e tv"

Il leader e fondatore del Movimento all'attacco: "Tutti contro Internet così il governo decide la verità"

Beppe Grillo circondato dai giornalisti (Ansa)

Beppe Grillo circondato dai giornalisti (Ansa)

Roma, 3 gennaio 2017 - Mentre gli iscritti "certificati" al Movimento 5 stelle sono chiamati a ratificare il nuovo codice etico che dovrà governare i problemi giudiziari degli eletti M5S (alla fine lo approvano al 91%), Beppe Grillo non molla nella sua battaglia di questi giorni, ancora una volta centrata sull'informazione. Il fondatore e garante del M5S invoca, infatti, "una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media".  "Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali - scrive Grillo sul suo blog -. Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo. Così forse abbandoneremo il 77° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa".

"Tutti contro Internet. Prima Renzi, Gentiloni, Napolitano e Pitruzzella, poi il ministro della Giustizia Orlando e infine il Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno", prosegue Gillo. "Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull'esigenza di ristabilire la verita' tramite il nuovo tribunale dell'inquisizione proposto dal presidente dell'Antitrust. Cosi' il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet. E alle balle propinate ogni giorno da tv e giornali chi ci pensa?".

LE REAZIONI - E mentre il leader dei pentastellati propone casi di notizie - a suo dire - false prodotte ad arte contro il Movimento, arriva l'annuncio di una querela che sarà presentata contro di lui da Enrico Mentana, direttore del tg La7.  "In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un'offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo, e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile",  scrive sul suo profilo Facebook il giornalista che non ha gradito che nel fotomontaggio pubblicato da Grillo sia stato inserito anche il logo del telegiornale da lui diretto.

Interviene anche l'ordine dei giornalisti, ricordando che "esiste già un ordinamento che tutela chi si ritiene danneggiato dagli organi di informazione". Inoltre l' OdG rammenta che "giace in quarta lettura dal 23 giugno 2015 in Senato la nuova legge sulla diffamazione. Sarebbe molto più costruttivo se Beppe Grillo esortasse i propri parlamentari a far sì che questa legge venisse approvata in tempi brevi abrogando il carcere per i giornalisti e ponendo un freno alle cosiddette querele temerarie".

L'OdG invita il leader dell'M5S "a riflettere sul clima e sulle conseguenze che le sue parole possono determinare e sottolinea l'invito rivolto agli italiani nel discorso di fine anno dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo il Capo dello Stato l'odio come strumento di lotta politica è nemico della convivenza e crea 'una società divisa, rissosa e in preda al risentimentò, che 'smarrisce il senso di comune appartenenza, distrugge i legami, minaccia la sua stessa sopravvivenzà»