Mercoledì 24 Aprile 2024

Tweet anti-Renzi, confessa 'Beatrice': è Titti, moglie di Brunetta

La signora Giovannoni 'scagiona' il marito: "Lui non c'entra, non ne sapeva nulla". Gli attacchi sui social erano stati denunciati dal dem Lotti. M5S: "Vi siete bevuti la fake news"

Titti Giovannoni, alias Beatrice Di Maio, col marito Renato Brunetta (Imagoeconomica)

Titti Giovannoni, alias Beatrice Di Maio, col marito Renato Brunetta (Imagoeconomica)

Roma, 24 novembre 2016 - Dopo giorni di polemica, si svela oggi l'identità di Beatrice Di Maio, nickname gettonatissimo su Twitter che ha suscitato l'ira del Pd essendo smaccatamente pro-M5S al centro del caso cyber-fango. A rivelarsi è la stessa 'Beatrice' in un'intervista a Libero: si tratta di Tommasa Giovannoni Ottaviani detta 'Titti', ovvero della moglie di Renato Brunetta. La signora, dopo aver candidamente confessato, ci tiene a 'scagionare' il marito forzista: "Lui non c'entra in questa storia - assicura - Non ha mai saputo nulla di quello che facevo".

L'account, chiuso qualche giorno fa, era cliccato da 14mila follower e si distingueva per una feroce e quotidiana critica all'intera squadra di governo e al presidente Mattarella tando che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, dopo alcune frasi ritenute diffamanti, aveva presentato addirittura un esposto in Procura.  Svelatosi l'arcano, il blog di Grillo scatena il suo sarcasmo contro il Pd: "Figuraccia, vi siete bevuti la fake news. Ci aspettiamo le scuse di tutti".  

Continua la confessione di Titti: "Ho deciso da sola di entrare su twitter e di usare ovviamente un nick name". Quanto alla denuncia del sottosegretario, spiega: "Se Lotti si è sentito offeso mi dispiace e me ne scuso". 

A difesa di Renato Brunetta, ignaro dei cinguettii della consorte, scende in campo Silvio Berlusconi in persona: "Spiace che questo clima così aspro per la campagna referendaria sia stato fatto proprio anche da qualche giornale, come dimostrato quest'oggi da Libero con l'ennesimo attacco personale all'onorevole Brunetta, della cui amicizia e lealtà non ho mai dubitato". Vicenda chiusa? Sicuramente l'account con i cinguettii della discordia non c'è più, ma uno strascico rimane: la denuncia che potrebbe far consumare un altro capitolo in tribunale.

Tornando al Movimento 5 stelle, ne approfitta per cantare vittoria. E attacca il Pd, non la signora Brunetta: "E' stata smontata la bufala sul cyber fango, ora chiedete scusa" si legge sul blog di Grillo. Beatrice Di Maio "non è né un ghost, né un fake, néun troll, né un algoritmo, né antani con lo scappellamento a destra". Una figura "del menga di queste proporzioni era difficile da immaginare". 

Il Pd "ha sprecato soldi pubblici con un'interrogazione parlando di 'una macchina del fango automatizzata per colpire" i Dem e per chiedere se Di Battista o Di Maio ne fossero a conoscenza. Altri hanno parlato persino di 'hacker russi filo M5S'. Le comiche! Oggi nessuno di loro twitta più" e la campagna diffamatoria contro M5S deve finire.  "I vari Marcucci, Puglisi, Fiano, Morani del Pd oggi non hanno nulla da dichiarare, da twittare, da postare sulla mega bufala della cyber propaganda pro M5s che la settimana scorsa si sono divertiti a cavalcare e gonfiare ad arte solo per infangare il movimento?", insiste senatrice M5s Barbara Lezzi.