Mercoledì 24 Aprile 2024

Pensioni flessibili, si studia un prestito a carico delle aziende

L'impresa potrebbe fare un accordo per l'uscita anticipata pagando i contributi fino all'accesso alla pensione. L'azienda pagherebbe anche una quota dell'assegno per recuperare dal lavoratore quanto versato, tramite Inps

Il ministro Padoan (Ansa)

Il ministro Padoan (Ansa)

Roma, 5 ottobre 2015 - L'azienda versa i contributi e anticipa i soldi della pensione per il lavoratore vicino all'età per ritirarsi. Il lavoratore, da parte sua, una volta ottenuta l'età pensionabile si impegna a restituire quanto versato dall'azienda sul suo assegno. Il vantaggio per l'azienda è svecchiare la forza lavoro, incoraggiando il turn over; per il lavoratore, ovviamente, è la possibilità di andare in pensione con qualche anno di ainticipo. 

Potrebbe essere questa la soluzione tanto invocata dal premier Matteo Renzi per consentire quella flessibilità in uscita che i bilanci pubblici sembrano ritenere così ardua da realizzare. Lo confermano fonti di governo. In pratica - spiegano tecnici vicini al dossier, nell'ipotesi che la misura vada nella Legge di Stabilità - azienda e lavoratore dovrebbero trovare un accordo per l'uscita anticipata con costi sia per l'impresa che per il pensionando mentre lo Stato avrebbe solo costi residuali.

Un esempio pratico: ammettiamo che a voler ritirarsi due anni prima sia una persona che matura una pensione di mille euro al mese. A fronte dell'accordo su un prestito di 800 euro al mese, il pensionato avrebbe un 'debito' con l'azienda di di 20.800 euro. Se si ipotizza che la pensione si percepisce per circa 15 anni la decurtazione potrebbe aggirarsi sui 1.400 euro l'anno (poco più di 100 euro al mese sull'assegno ai 1.000). La differenza con il meccanismo previsto dalla legge Fornero sul lavoro per l'uscita anticipata a carico delle aziende è che questa sarebbe meno onerosa per i datori di lavoro.

Per le persone che sono state licenziate tra il 2012 e il 2015 e non rientrano quindi tra gli esodati il Governo pensa a un meccanismo di accesso anticipato alla pensione a carico dello Stato ma con una decurtazione ugualmente legata all'importo del prestito pensionistico e al tempo per il quale si percepisce. 

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