Giovedì 16 Maggio 2024

Il Papa: "Visita al Gemelli saltata per il mal di testa". E promette: "Pugno duro con i preti pedofili"

Messaggio del Pontefice ai malati dell'ospedale. Duro monito contro la mafia: "La nostra denuncia sarà costante"

Papa Francesco (Olycom)

Papa Francesco (Olycom)

Roma, 13 luglio 2014 - "Tutto era pronto ma poco prima il mio mal di testa è andato peggiorando, cui si è aggiunto un senso di nausea e così non sono potuto andare al policlinico Gemelli. Comprendo la delusione dei malati che avrei voluto salutare". Così Papa Francesco, in un videomessaggio, trasmesso su Rai1 ha spiegato la mancata visita all'ospedale Gemelli di Roma prevista per il 27 giugno scorso. "Sappiate - ha assicurato il Papa ai malati - che avevo desiderato molto l'incontro con voi, ma dobbiamo accettare le fragilità", ha detto ancora il Pontefice.

PUGNO DURO CONTRO LA PEDOFILIA - Intanto Papa Francesco promette il pugno duro contro la pedofilia nella Chiesa, una "lebbra" da combattere perché "la corruzione di un fanciullo è quanto di più terribile e immondo si possa immaginare". "Molti miei collaboratori che lottano con me mi rassicurano con dati attendibili che valutano la pedofilia dentro la Chiesa al livello del due per cento - ha spiegato il Pontefice in un colloquio con Eugenio Scalfari riportato da Repubblica -. Questo dato dovrebbe tranquillizzarmi ma debbo dirle che non mi tranquillizza affatti. Lo reputo anzi gravissimo. Il due per cento di pedofili sono sacerdoti e perfino vescovi. E altri, ancor più numerosi, sanno ma tacciono, puniscono ma senza dirne il motivo". "Uno stato di cose insostenibile ed è mia intenzione affrontarlo con la severità che richiede", ha detto Bergoglio.

LOTTA ALLA MAFIA - Ma il Papa intende combattere anche il fenomeno mafioso. "La nostra denuncia della mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante - ha detto ancora -. Ho visto processione Oppido e dico: tutto sta cambiando e tutto cambierà". "Alcuni sacerdoti tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso - ha spiegato - naturalmente condannano i singoli delitti, onorano le vittime, aiutano come possono le loro famiglie, ma la denuncia pubblica e costante delle mafie è rara. Il primo grande Papa che la fece proprio parlando in quelle terre fu Wojtyla" e fu "applaudito da una folla immensa".