Giovedì 2 Maggio 2024

Papa Francesco: "Più spazio alle donne nella chiesa. La sottomissione non esiste più"

Il pontefice auspica una maggior presenza femminile nelle comunità ecclesiastiche e si lancia contro la mercificazione del corpo delle donne

Il 'selfie' del Papa con una fedele (Ansa)

Il 'selfie' del Papa con una fedele (Ansa)

Città del Vaticano, 7 febbraio 2015 - "Basta violenze, deturpazioni e mercificazioni sul corpo delle donne. Ed è necessario offrire spazi più ampi alle donne nella vita della Chiesa". Lo ha detto Papa Francesco, nell'udienza alla plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura sui saperi femminili. «Simbolo di vita, il corpo femminile viene, purtroppo non di rado, aggredito e deturpato anche da coloro che ne dovrebbero essere i custodi e compagni di vita. Le tante forme di schiavitù, di mercificazione, di mutilazione del corpo delle donne, ci impegnano dunque a lavorare per sconfiggere questa forma di degrado che lo riduce a puro oggetto da svendere sui vari mercati». Ma il Papa ha anche auspicato una presenza femminile più capillare in ruoli pastorali e teologici: «Sono convinto - ha detto - dell'urgenza di offrire spazi alle donne nella vita della Chiesa e di accoglierle, tenendo conto delle specifiche e mutate sensibilità culturali e sociali. È auspicabile, pertanto, una presenza femminile più capillare e incisiva nelle Comunità, così che possiamo vedere molte donne coinvolte nelle responsabilità pastorali, nell'accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, così come nella riflessione teologica», ha aggiunto. Il pontefice si è anche soffermato sulle modalità di questo cambiamento: "Si tratta di studiare criteri e modalità nuovi affinché le donne si sentano non ospiti, ma pienamente partecipi dei vari ambiti della vita sociale ed ecclesiale. Questa è una sfida non più rinviabile». 

La subordinazione sociale della donna all'uomo è un retaggio del passato: "Da tempo - ha proseguito il Papa - ci siamo lasciati alle spalle questo modello, almeno nelle società occidentali. Un modello secolare che, però, non ha mai esaurito del tutto i suoi effetti negativi". Non si tratta di pura e semplice parità applicata meccanicamente, sottolinea il Papa: "Si è configurato un nuovo paradigma, quello della reciprocità nell'equivalenza e nella differenza». Secondo il Pontefice, «la relazione uomo-donna, dunque, dovrebbe riconoscere che entrambi sono necessari in quanto posseggono, sì, un'identica natura, ma con modalità proprie. L'una è necessaria all'altro, e viceversa, perché si compia veramente la pienezza della persona». Francesco suggerisce anche gli 'spazi d'azione' più congeniali alle donne: "Ho presente e incoraggio il contributo di tante donne che operano nella famiglia, nel campo dell'educazione alla fede, nell'attività pastorale, nella formazione scolastica, ma anche nelle strutture sociali, culturali ed economiche. Voi donne - ha concluso - sapete incarnare il volto tenero di Dio, la sua misericordia, che si traduce in disponibilità a donare tempo più che a occupare spazi, ad accogliere invece che a escludere. In questo senso mi piace descrivere la dimensione femminile della Chiesa come grembo accogliente che rigenera alla vita».

Infine il papa, nel corso dell'udienza ai partecipanti al Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e del Madagascar, ha messo in guardia dai pericoli del fondamentalismo: "In Africa il futuro è nelle mani dei giovani, ed essi oggi sono chiamati a difendersi da nuove e spregiudicate forme di colonizzazione quali il successo, la ricchezza, il potere a tutti i costi, ma anche il fondamentalismo e l'uso distorto della religione".