Domenica 19 Maggio 2024
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Oscar 2016, DiCaprio: "Il mio cuore resta bambino"

L'attore: "Ho realizzato il grande sogno. Ma non dimentico da dove vengo"

DiCaprio abbraccia Kate Winslet: finalmente Oscar (Ansa)

DiCaprio abbraccia Kate Winslet: finalmente Oscar (Ansa)

New York, 1 marzo 2016 - È CONTENTO come un bambino. Quel bambino che a 4 anni voleva già fare l’attore ed è stato accontentato dai genitori. Alla quinta nomination (c’erano stati ruoli anche più intensi ed efficaci) Leonardo DiCaprio, 41 anni, è riuscito ad aggiudicarsi la statuetta come miglior attore protagonista in “Revenant-Redivivo” il kolossal sulla dura frontiera americana dove vince solo chi riesce a sopravvivere. Il lupo di Wall Street non ha un discorso preparato, e parla a braccio dal podio di Los Angeles in una notte magica per lui. Lancia il messaggio quando ha già finito il tempo dei ringraziamenti ma lui insiste: «Scusate ma sfrutto questa occasione per dire che non c’è tempo da perdere. La terra sta andando a fuoco e noi dobbiamo fare qualche cosa: basta con i discorsi… Chi non crede al surriscaldamento del pianeta è un incosciente e si troverà dalla parte sbagliata della storia. Non diamo per scontato questo pianeta. Io non davo per scontata questa serata». L’annuncio della sua vittoria è rilanciato in oltre 400.000 tweet al minuto. Su Faceboock ci sono 24 milioni di persone a parlare degli Oscar.   LA STATUETTA gli riconosce il posto meritato tra i grandi di Hollywood, gli toglie la maledizione delle tante nomination finite nel nulla. Gli offre la parola in un palcoscenico globale che lui usa rilanciando i grandi obiettivi delle Nazioni Unite per i quali, da cittadino maturo, si impegna ad essere sempre più presente e a contatto con i giovani che credono in un mondo più verde.   NEL GRANDE TEATRO dell’Academy il suo Oscar così come quello a Ennio Morricone sono gli unici che provocano la standing ovation. È come un momento di liberazione, per lui e per i giurati. «Io non ho mai pensato di far parte dell’industria del cinema – dice il grande attore “sopravvissuto” prima all’affondamento del Titanic poi alle sparatorie tra assassini psicotici nella grande prateria americana –. Non volevo far parte della macchina… ma adesso ho capito di essere cresciuto e sto cominciando a muovermi senza però mai dimenticare da dove vengo e quali erano le curiosità di quel bambino che voleva fare l’attore». E in platea, ad applaudirlo, c’è anche sua madre.   DA “THE AVIATOR” al sanguinario “The Departed”, da “Django” di Tarantino, fra Scorsese e l’ultimo Iñárritu, Di Caprio riconosce la grande lezione avuta da registi così diversi e spiega: «Mi hanno migliorato e anche protetto nei momenti difficili. Mi hanno insegnato la disciplina». Ma, oltre al cinema, l’attore ammette che la sua grande passione rimane una società ecologica e pulita e riconosce il suo debole per le macchine ibride e che non inquinano. Pronto a investire per trasformarle anche in veicoli da competizione compreso un gran premio che potrebbe essere programmato a Montecarlo presto. Al quinto tentativo, Di Caprio ha fatto centro, mentre il suo maestro Scorsese ancora aspetta ed è molto più vecchio di lui. Adesso però che anche lui sarà tra i giurati dall’anno prossimo le cose per il regista di “Taxi Driver” potrebbero cambiare. Prima o poi, anche a Hollywood, la giustizia si farà largo.