Mercoledì 24 Aprile 2024

Paralimpiadi, Russia esclusa da Rio

Il Tas ha respinto il ricorso di Mosca, confermata esclusione. Sarebbero 35 i casi di doping insabbiati nell'arco di 4 anni. Ira di Medvedev: "Duro colpo a tutti i disabili"

Il premier russo Dmitry Medvedev incontra un gruppo di atleti paralimpici

Il premier russo Dmitry Medvedev incontra un gruppo di atleti paralimpici

Roma, 23 agosto 2016 - Addio a Rio de Janeiro per gli atleti paralimpici russi: non potranno partecipare ai Giochi in programma dal 7 al 18 settembre in Brasile. La decisione arriva dal Tribunale arbitrale dello sport (Tas) di Losanna, che ha respinto il ricorso di Mosca contro l'Ipc, il Comitato paralimpico internazionale, che 16 giorni fa, forte delle ulteriori prove emerse dal rapporto McLaren sul doping di Stato, ha ufficializzato all'unanimità l'esclusione dai Giochi del Comitato paralimpico russo "con effetto immediato a causa dell'incapacità di adempiere alle proprie responsabilità associative e in particolare all'obbligo di rispettare il codice antidoping dell'Ipc e il codice mondiale antidoping, di cui è anche uno dei firmatari". 

35 CASI INSABBIATI IN 4 ANNI - Secondo la sentenza del Tas, la decisione dell'Ipc "è proporzionata ai fatti" e in più la Russia "non ha allegato alcuna prova che contraddica" quanto emerso nelle scorse settimane. L'Ipc ha quindi deciso di spingersi là dove non è arrivato il Cio, che a parte l'atletica, ha lasciato alle singole Federazioni russe la possibilità di scegliere i propri atleti ritenuti 'puliti' per le Olimpiadi di Rio. Secondo l'Ipc, invece, il rapporto McLaren proverebbe l'esistenza di un sistema russo così corrotto da non poter essere più ritenuto affidabile, con 35 casi positivi in discipline paralimpiche insabbiati in un arco temporale di 4 anni.

L'IRA DELLA RUSSIA - E mentre il Comitato Paralimpico Internazionale si è detto "soddisfatto" della decisione del Tas e dovrà procedere alla ridistribuzione dei 267 posti assicurati dagli atleti russi, Mosca si è scagliata contro la sentenza. Il Ministro dello Sport Vitali Mutko ha definito la decisione del Tas "non legale ma politica". Ancora più dure le parole del premier Dmitri Medvedev. La storia del doping russo, fa sapere dalla sua pagina Facebook, è un cocktail "disgustoso" in cui "l'80% è dato da ragioni politiche" e il "20% dal doping" vero e proprio, una strategia contro lo sport russo, gli atleti russi e la Russia come Stato. L'esclusione, aggiunge, "è un colpo a tutti i disabili, non solo quelli russi" ed è motivata "dal desiderio di alcuni alti funzionari del movimento Paralimpico di eliminare forti avversari".

I russi non si rassegnano e fanno sapere che presenteranno appello contro la sentenza presso la Corte Suprema svizzera. Ad annunciarlo, attarverso una tv russa, è Alexei Karpenko, il legale che segue il caso. "Siamo molto delusi da questa sentenza, eravamo sicuri che agli atleti russi sarebbe stato permesso gareggiare anche nel caso in cui il Cpr fosse stato squalificato. Ora - ha aggiunto - si configura un caso di violazione di diritti umani e presenteremo appello alla Corte Suprema. Il procedimento però prenderà 1 o 2 anni e quindi i paralimpici russi non potranno competere ai Giochi 2016".