Venerdì 26 Aprile 2024

Missionarie italiane massacrate in Burundi. Arrestato l'assassino: "Convento era sul mio terreno"

Le tre vittime sono state trucidate nella note tra domenica e lunedì. Quando è stato arrestato, l'omicida aveva ancora con sé una chiave del convento, una pietra sporca di sangue e il cellulare di una delle vittime

L'arresto del sospettato killer delle tre suore italiane (Afp)

L'arresto del sospettato killer delle tre suore italiane (Afp)

Roma, 9 settembre 2014  - Svolta nelle indagini sul brutale omicidio in Burundi di tre suore italiane.  La polizia locale ha arrestato un uomo di 33 anni, Christian Butoy, che ha ammesso di essere l'autore del massacro. "Ha confessato senza alcun pentimento di aver stuprato e ucciso le suore", ha annunciato il colonnello Helmegilde Harimenshi, "ha detto di aver commesso il crimine perché, dopo aver fatto alcune indagini, ha realizzato che la parrocchia fu costruita su un terreno che apparteneva ai suoi genitori".

Secondo il corrispondente di Radio France Internationale (Rfi), Butoyi è stato arrestato all'una di notte su denuncia di una persona a cui aveva venduto il telefonino di una delle suore. "Le ho violentate e poi le ho uccise", avrebbe ammesso l'uomo alla polizia, perché "si tratta di stranieri che occupano la (mia) proprietà". Sempre secondo il corrispondente di Rfi, le spiegazioni della polizia non hanno convinto i giornalisti presenti, non essendo chiaro in particolare se ha avuto complici, un'ipotesi ritenuta probabile. Butoyi ha passato gran parte della sua vita in Congo ed è tornato in Burundi solo 8 anni fa, più o meno quando le suore sono giunte nel paese. Non è chiaro infine come abbia potuto introdursi nel convento, uccidere la terza suora e ripartire senza essere intercettato, nonostante le presenza di poliziotti sul posto, dopo l'uccisione delle due prime religiose.

L'INDAGINE - Ma si fa sempre più strada l'ipotesi che l'uomo abbia agito senza un vero movente e spinto da un attacco di follia. La polizia ha reso noto che sarà sottoposto a un esame psichiatrico per valutarne condizioni mentali. Secondo gli investigatori, l'assassino delle missionarie saveriane ha agito da solo: dopo aver ucciso le prime due suore, Olga Raschietti e Lucia Pulici, domenica pomeriggio, ha rubato le chiavi del convento e il cellulare di una delle sorelle. Poi è tornato all'alba per massacrare anche suor Bernadetta Boggian, poi decapitata. Quando è stato arrestato, l'omicida aveva ancora con sé una chiave del convento, una pietra sporca di sangue e il cellulare di una delle vittime. Prima di arrivare all'uomo, la polizia aveva fermato altre tre persone, guardiani dipendenti della parrocchia cattolica Guido Maria Conforti, collegata al convento di Kamenge. 

L'AGENZIA VATICANA FIDES - Le tre suore "erano molto benvolute dalla popolazione", ha sottolineato l'agenzia vaticana Fides. "In Burundi non abbiamo mai avuto problemi con nessuno, per questo non riusciamo a pensare chi abbia potuto farci del male in maniera cosi' malvagia", hanno commentato le religiose italiane superstiti. S

SARANNO SEPPELLITE IN CONGO - Saranno sepolte nel cimitero saveriano di Bukavu (nell'est della Repubblica Democratica del Congo) suor Lucia Pulici, suor Olga Raschietti e suor Bernadetta Boggian. A Kamenge giovedì mattina ci sarà la Messa in Cattedrale. "Non ci sarà il rimpatrio delle salme per volontà espressa dalle nostre sorelle missionarie e perché la gente, che hanno amato e servito, desidera che rimangono con loro", ha dichiarato all'agenzia vaticana Fides suor Delia Guadagnini, ex superiora regionale delle Missionarie Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi. 

La richiesta di essere sepolte in Africa, per suor Delia "è un segno di amore fino alla fine" da parte delle tre religiose che, racconta l'ex superiora, "erano tornate accettando di svolgere piccoli servizi, perché le loro forze non gli consentivano di svolgere compiti impegnativi". "Si trattava di servizi semplici, stare accanto alla gente, con visite a domicilio, aiutare i poveri", precisa inoltre suor delia che conosceva molto bene le tre missionarie massacrate (in due tempi) nella missione di Kamenge, un quartiere settentrionale di Bujumbura capitale del  Burundi), presso la parrocchia dedicata a San Guido Maria Conforti.

CORDOGLIO - A Montecchio Maggiore (Vicenza), il paese dove 80 anni fa, nella frazione di Sant'Urbano, era nata suor Olga Raschietti, domani sarà lutto cittadino. A proclamarlo, attraverso un'ordinanza, il sindaco Milena Cecchetto, in segno di cordoglio e di partecipazione al dolore dei famigliari e della comunità religiosa dei missionari saveriani. Anche giovedì, quando in Congo saranno celebrati i funerali delle tre suore, gli esercenti locali sono invitati ad abbassare le saracinesche.