Lunedì 6 Maggio 2024

Burundi, tre missionarie italiane uccise. Vicaria generale: "Non sono state violentate"

Le religiose barbaramente uccise appartengono all'ordine delle Missionarie di Maria Saveriane della Diocesi di Parma. Una è stata decapitata. Giallo sulla violenza subita. Napolitano: "Gesto vile". Renzi: "Omicidio atroce". Cordoglio della Mogherini

Le tre missionarie uccise in Burundi: Bernardetta Boggian, Olga Raschietti, Lucia Pulici (Ansa)

Le tre missionarie uccise in Burundi: Bernardetta Boggian, Olga Raschietti, Lucia Pulici (Ansa)

Bujumbura (Burundi), 8 settembre 2014 - Uccise selvaggiamente. Una di loro decapitata. Secondo alcuni forse anche violentate prima dell'uccisione, ma fonti della missione negano che ci sia stato lo stupro. E' la tragica fine delle tre suore italiane, missionarie saveriane, assassinate in Burundi nel loro convento, alla periferia nord della capitale Bujumbura. Si tratta di suor Lucia Pulici, 73 anni, suor Olga Raschietti, 80, vicentina, e suon Bernardetta Boggian, di Ospedaletto Euganeo, trovata morta la scorsa notte. A diffondere per prima la notizia è stata la Diocesi di Parma, a cui le religiose appartengono, poi è giunta la conferma della Farnesina. Suor Bernardetta Boggian è stata decapitata. Lo ha detto all'agenzia France Presse il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana raccontando altri dettagli raccapriccianti sulla fine delle tre religiose. "Tutte e tre sono state violentate", ha detto. Anche se dalla Missione negano l'abuso sessuale. Le missionarie, secondo quanto riferito dalla polizia locale, sarebbero state sgozzate.

VICARIA SAVERIANE: NON SONO STATE VIOLENTATE -  Suor Bernardetta Boggian, suor Olga Raschietti e suor Lucia Pulici, le tre suore italiane uccise in Burundi, non sono state violentate. Lo ha detto ad Avvenire Silvia Marsili, vicaria generale delle Missionarie saveriane. "E' circolata la notizia dello stupro delle tre religiose. A noi non risulta. Per quanto ne sappiamo, dalle testimonianze raccolte in loco, suor Bernardetta Boggian, suor Olga Raschietti e suor Lucia Pulici non sono state violentate", ha spiegato Silvia Marsili. 

"Sono state trucidate ma non ci risulta siano state anche violentate", ha detto ai micriofnodi di Sky Tg 24 una fonte della Missione. Le tre missionarie sono state massacrate in due momenti diversi: prima sono state uccise l'80enne Olga Raschietti e la 73enne Lucia Pulici, poi una terza suora, Bernardetta Boggian, che aveva scoperto i corpi delle consorelle. 

CACCIA AL KILLER - Il tragico episodio è accaduto a Bujumbura, nella località di Kamenge. L'uomo sospettato di aver ucciso le religiose è "un giovane che è stato visto lasciare la scena" del delitto, con un coltello in mano, ha riferito uno dei funzionari del luogo. Il governo di Bujumbura ha assicurato di aver avviato la caccia del killer. Secondo la polizia, sono state uccise con un arma da taglio, ma poi una di loro è stata anche colpita con una pietra. Ancora oscuri i motivi del triplice delitto, le autorità non si sbilanciano. Forse si è trattato di un tentativo di rapina, ma secondo la polizia non è stato trafugato denaro dal convento. "L'assassino non ha portato via nulla, neanche i soldi", ha riferito un alto funzionario della polizia. "Stiamo cercando il responsabile- aggiunge - che comunque è stato identificato".

IL RITROVAMENTO - Padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi, ha raccontato che ieri pomeriggio suor Bernadetta, poi trovata morta nella notte, si era recata da lui sotto choc per aver trovato i corpi delle consorelle. "Verso le 16 di ieri - ha spiegato Pulcini all'agenzia missionaria Misna - la sorella Bernardetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta osserva - e, una volta entrata, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia". Nonostante l'accaduto, racconta padre Pulcini, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. "Poi questa notte le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa: quando siamo riusciti ad entrare - chiosa - abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita".

PAPA FRANCESCO - Il Papa, "profondamente colpito dalla tragica morte" delle suore, ha espresso il suo cordoglio  alla superiora delle Saveriane e auspicato che "il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli"

NAPOLITANO E RENZI -  Messaggi di cordoglio anche dal Napolitano e Renzi. "Si tratta di un atto vile ed esecrabile, perpetrato ai danni di chi si trovava in Burundi per farsi interprete, a costo di grandi sacrifici, di altissimi valori di solidarietà e fratellanza con i più bisognosi. Le tre religiose vittime di un cieco ed inumano atto di criminalità sono testimonianza altissima di fedeltà alla chiesa ed ai valori più forti e nobili". Sono le parole del presidente della Repubblica Napolitano.  "Desidero esprimere - ha aggiunto il Capo dello Stato - la più sentita vicinanza all'intera Congregazione delle Missionarie Saveriane, ai familiari delle vittime, e a quanti hanno condiviso con Suor Lucia, Suor Olga e Suor Bernardetta l'impegno a fianco dei piu' bisognosi". "Un gesto atroce che sgomenta per la ferocia rivolta nei confronti di chi era in quella zona per testimoniare solidarieta' e portare aiuto concreto alle comunità locali", ha detto il Presidente del Consiglio.

MOGHERINI - "Ancora una volta assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano", ha scritto in una nota il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, esprimendo il cordoglio a nome del governo alle famiglie e all'ordine delle Missionarie di Maria Saveriane. "Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme" delle religiose, ha concluso il ministro.

L'ordine delle saveriane era già stato preso di mira in Africa. Sei suore italiane e una brasiliana furono sequestrate il 25 gennaio 1995 e liberate il 21 marzo successivo dai ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf). Rientrarono in Italia in buone condizioni e dissero di essere stata trattate bene.