Giovedì 25 Aprile 2024

Migranti, l'Ue bacchetta Londra: "Schengen non va toccato". All'Ungheria: "No ai muri"

"Basta con la filosofia del 'ciascuno per sé'". All'Ungheria: "Barriere non sono la soluzione". Nuova tragedia in mare: 37 morti

Migranti attraversano in treno il confine tra Macedonia e Serbia (Afp)

Migranti attraversano in treno il confine tra Macedonia e Serbia (Afp)

Roma, 31 agosto 2015 - Resta alta la tensione in Europa sul fronte immigrazione. Dopo l'affondo di Londra che chiede lo stop a Schengen e la convocazione di un tavolo urgente per il 14 settembre, l'Unione oggi detta la linea. "Serve andare rapidamente verso regole europee comuni sulla richiesta d'asilo, sapendo che solidarietà e responsabilità sono principi indissolubili", dice il primo vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, sposando il pensiero di Matteo Renzi. "È necessario - aggiunge - accelerare le procedure di registrazione".  "L'Europa intera si mobiliti", incalza il funzionario che chiede di lasciare "fuori dalla porta xenofobia e populismo". La filosofia del "ciascuno per se stesso non ha mai portato a risultati positivi", ha aggiunto Timmermans.

La Commissione replica direttamente al ministro britannico Theresa May che chiede restrizioni alle frontiere anche per gli europei: "la libera circolazione dei cittadini europei è parte integrante del mercato unico e un elemento centrale del suo successo", dice una portavoce. Anche se, questo "non è un diritto incondizionato e non consente il 'turismo dei benefit'". 

UE ALL'UNGHERIA: NO A MURI - L'Ue ribadisce il no al muro anti-migranti dell'Ungheria, anche se le armi dell'Europa sono spuntate: "Le barriere non mandano il messaggio giusto" e la Commissione Ue "non incoraggia l'uso di muri ma di altri mezzi" per la sorveglianza delle frontiere, fa sapere la stessa portavoce. Resta però una "competenza nazionale" per cui Budapest non incorre in "nessuna conseguenza legale".

LIBIA, 37 MORTI IN MARE - Ieri l'ultima tragedia in mare: è di almeno 37 morti il bilancio di un naufragio al largo della Libia. In un primo momento era stato segnalato il ritrovamento di 7 cadaveri nella zona di Khoms, una città che si trova ad un centinaio di chilometri ad est di Tripoli ma secondo quanto riferito da Mohamad al-Misrati, portavoce della Mezzaluna Rossa a Tripoli, alcuni pescatori hanno poi trovato nelle vicinanze altri 30 corpi.