Lunedì 29 Aprile 2024

SCHEDA / Ecco come diventa l'Italicum 2.0

Dalle soflie ai capilista bloccati, dalla clausola di salvaguardia al voto per posta: ecco i principali 'nodi' della legge elettorale passata al Senato

Calderoli e Boschi in Senato (Olycom)

Calderoli e Boschi in Senato (Olycom)

Roma, 27 gennaio 2015 - Passa al Senato l'Italicum 2.0 che contiene l'accordo di maggioranza e il patto con FI. Queste le norme principali del testo che, arrivato in Aula senza relatore, ora passa all'esame della Camera. 

SOGLIE - E' pari al 3% la soglia di sbarramento per avere seggi nella futura nuova Camera dei deputati, ed è pari al 40% la soglia che consente di avere il premio di maggioranza. Questo va alla lista e non piu' alla coalizione. Se nessuno arriva al 40% si va al ballottaggio, ma sono vietati gli apparentamenti fra liste. 

CAPILISTA BLOCCATI - Nell'Italicum 2.0 sono scelti dai partiti i capilista. Si introducono le preferenze, con l'alternanza di genere, fino al massimo di due, per gli altri candidati. Sulla norma la minoranza del Pd ha condotto una battaglia fino all'ultimo per cercare di predeterminare in anticipo il numero dei bloccati, paventando il rischio che altrimenti siano la maggioranza degli eletti. La proposta di mediazione, che non è stata accolta era quella di procedere con le preferenze per il 70% dei candidati lasciando il 30% di nominati. Ok alle pluricandidature ma solo fino a un massimo di dieci.

COLLEGI - L'Italicum 2.0 divide il territorio in 100 collegi. 

CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA - L'Italicum sarà operativo dal 1° luglio 2016. Lo prevede la calusola di slavaguardia introdotta nel testo.

VOTO PER POSTA - Ok del Senato al voto per corrispondenza per i cittadini italiani che, per lavoro, studio o cure mediche, si trovino, per un periodo di almeno tre mesi in un Paese estero in cui non sono residenti, quando cadono le elezioni politiche in Italia

NORMA ANTI FLIPPER - Approvata in Senato la norma che punta a diminuire la causalità nell'attribuzione dei seggi, dopo il calcolo a livello nazionale, con il meccanismo dei quozienti e dei resti, in modo da non penalizzare i partiti piu piccoli.  

SIMBOLO E STATUTO - Ok del Senato all'emendamento, appoggiato dal Pd Ugo Sposetti, e poi approvato a larghissima maggioranza, per far sì che i partiti che si presentano alle elezioni presentino contestualmente al simbolo anche il loro statuto.