Luca Guazzoni Milano «QUESTA ROSA va rivoluzionata». Le passate esternazioni di Clarence Seedorf ora rintoccano profetiche alle orecchie dell'aziendalista Inzaghi che ha esaurito bonus e l'effetto parafulmine agli occhi di tifosi e società. Pippo continua a difendere pubblicamente i giocatori, elogiandone gli sforzi e l'impegno profuso, ma la società ha optato per la linea più dura: tutti in ritiro anticipato (e punitivo) in vista del cruciale replay di Coppa Italia, ultimo obiettivo concreto rimasto. Uno scollamento gestionale e comunicativo emblematico. I problemi di Inzaghi non derivano solo dai risultati deludenti del 2015: la società pare averlo abbandonato al suo destino, scaricato sulle sue spalle ogni responsabilitá. La settimana della bufera berlusconiana è terminata senza una singola parola ufficiale di Adriano Galliani, il suo sponsor principale. Un silenzio che sa di sentenza di morte. Inzaghi ieri è stato l'unico a non lasciare il mesto ritiro di Milanello dopo l'allenamento della mattina e prima del coprifuoco delle 21. Una solitudine piena di pensieri e turbamenti. Galliani ha cenato con Pippo e poi ha avuto un nuovo confronto con i senatori: nel pomeriggio ha avuto un contatto telefonico con il presidente che ha confermato la fiducia a tempo a Inzaghi. Se contro la Lazio (mancheranno anche gli infortunati Bonaventura e El Shaarawy) la prestazione sarà priva di orgoglio l'esonero di Pippo è scritto. E la coppia Inzaghi-Mazzarri diventerà appena la terza nella ultracentenaria storia di Milan e Inter ad essere esonerata nella stessa stagione (i precedenti: Tabarez-Hodgson nel 1996/97 e Lippi-Zaccheroni nel 2000/01). In preallarme Luciano Spalletti con cui sono stati fatti i primi timidi sondaggi per la sua disponibilità a rilevare la squadra in corso (l'ex allenatore della Roma vive ora a Firenze e ha un florido business a San Pietroburgo): l'ostacolo resta l'ingaggio del tecnico (3,5 milioni) che si aggiungerebbe agli stipendi dovuti fino al 2016 a Seedorf e Inzaghi. Tre allenatori a libro paga per un complessivo di 16 milioni in una società dalle casse prosciugate. Forse aveva ragione l'autoproclamatosi antivirus, con il suo fare da boss e i metodi autoritari. E forse qualcuno gli dovrebbe porgere le scuse: «Questa rosa va rivoluzionata».
Giovedì 25 Aprile 2024
ArchivioINZAGHI AL BIVIO, PRONTO SPALLETTI