Mercoledì 24 Aprile 2024

Il nemico in casa

DUNQUE, ognuno ha il suo Fassina. Renzi, beato lui, ha quello... originale. Berlusconi si deve accontentare di un altro che comincia con la F, Fitto. Normale. In ogni partito esiste una maggioranza e...

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DUNQUE, ognuno ha il suo Fassina. Renzi, beato lui, ha quello... originale. Berlusconi si deve accontentare di un altro che comincia con la F, Fitto. Normale. In ogni partito esiste una maggioranza e una minoranza. E tutti i più anziani ricordano quanto un... F, Fanfani, abbia dato battaglia nella Dc quando non era la sua corrente a vincere. Sta di fatto che in queste settimane di lotte all’ultimo sangue politico, è normale che le opposizioni giochino tutte le loro carte. E in fondo è bene che questo avvenga alla luce del sole e con motivazioni che non appaiono solo personali. Che ci siano cioè dei ragionamenti e delle differenze vere alla base degli scontri. È il caso di Fitto. Troppo navigato per pensare di mettere in piedi l’ennesimo partito con percentuale da prefisso telefonico. Troppo dialettale per ambire a diventare un leader nazionale. Troppo conoscitore di Berlusconi per ipotizzare che ci possa essere in Forza Italia e in generale nel centrodestra, un altro leader al di fuori di lui. Insomma, se Fassina può giocare sulla solita sponda di una sinistra radicale che è sempre esistita persino a sinistra del Pci.

SE ADESSO può addirittura arrivare fino ad Atene per trovare in Tsipras merce di importazione progressista. Se mentre spara le sue bordate anti Renzi, Livorno si prepara a ospitare il congresso del Partito Comunista, più in onore del satirico Vernacoliere che della città in cui nacque il vecchio Pc. Se anche questo episodio conferma che a sinistra poco si crea e nulla si distrugge, per Fitto e i moderati anti Silvio la strada è certamente più irta. Senza dubbio, non è l’unico in Forza Italia a pensare che Berlusconi abbia stretto un patto esagerato (scellerato?) con Renzi. E sappiamo tutti che fine abbia fatto duemila anni fa il Nazareno. Ma bisogna anche continuare a chiedersi cosa sarebbe di quel partito senza quel patto. Se sarebbe ancora seduto al tavolo da gioco e con carte buone, come si è visto per l’Italicum? Se il Cavaliere ha la forza dai suoi semi arresti domiciliari di ricucire lo strappo con Alfano e i centristi, almeno per il Quirinale? Probabilmente no. Comunque non l’avrebbe avuta Fitto. Che anche ieri ha sparato alzo zero, ma da vecchio-giovane democristiano potrebbe anche placarsi con qualche deputato in più al prossimo giro elettorale. Perché il ... Fattore F... c’è. Ed è un bene. Ma è possibile che tutto finisca con un Flop.