Mercoledì 24 Aprile 2024

Il diritto, un'opinione

Gabriele Canè

ARTICOLO 1: L’Italia è una repubblica democratica (?) fondata sulle toghe...Come vi sembra questa riscrittura della Costituzione nel suo pilastro fondamentale? Un’esagerazione? Forse solo una forzatura. Intanto, non c’è dubbio che per ora sul lavoro ci stiamo fondando molto poco. Come non ci sono dubbi sul fatto che la nostra vita sociale e politica segue la rotta decisa nelle aule dei tribunali e nelle procure, più che quella indicata dal Parlamento. Così, per il sindaco di Napoli De Magistris il tribunale sospende la sospensione del prefetto, lasciandolo al suo poso almeno fino a una tempestiva udienza fissata il 26 ottobre. Dice, ma la legge Severino non vieta ai condannati di ricoprire cariche elettive? È vero, la legge c’è, ma intanto non è detto che sia uguale per tutti, poi è evidente che in qualche parte va modificata. Nel frattempo, facciamo quel che ci pare. Lo stesso succede per il governatore De Luca, sospeso da Renzi e ripescato dal tribunale. Ripescaggio temporaneo, anche in questo caso, in attesa del giudizio collegiale il 17 luglio. Ma nel frattempo si farà la giunta e si scongiurerà il vuoto di governo. Insomma, chi avrà il coraggio di andare a smantellare un esecutivo appena messo in piedi?

 

DEL RESTO, nella decisione del giudice, il concetto è ben presente e fondante: senza De Luca bisognerebbe tornare a votare, e questo lede anche gli interessi degli altri eletti. Capito? Il problema non è se l’elezione del presidente sta dentro lo steccato della legge. Il problema è che bisognerebbe aprire di nuovo le urne. Con il rischio che magari vinca un altro. Una decisione che non prende le mosse dalla legge, ma da una valutazione appunto politica della toga di turno. Che con un decreto, e con una motivazione del genere, sospende in un sol colpo Camera, Senato e Governo. Come un Tar può chiudere un cantiere e lasciare a casa 40 mila persone. Allora, si potrà dire che la destra è ossessionata dal fatto che a Berlusconi nessuno ha fatto sconti ed è stato cacciato dal Senato. Si potrà dire che sia per De Luca, sia per De Magistris, e per tutti quelli nelle loro condizioni la Severino è un mostro giuridico. Diciamolo. Ma poi prendiamo atto che nella Repubblica delle toghe (articolo 1), la legge è morta, e il diritto è un’opinione. Loro.