Lunedì 29 Aprile 2024

I ministri suonano la campanella «Bambini, siate dei rompiscatole»

Silvia Mastrantonio ROMA PRIMO giorno di scuola con i «botti». Dalla Sicilia alla Liguria premier e ministri tra i banchi per sottolineare quanto l’esecutivo punti sull’istruzione per risollevare il Paese sfinito dalla crisi e frustato dai giudizi. Matteo Renzi, dal «Padre Puglisi» di Brancaccio a Palermo, lancia l’assist parlando di «scuola forte per un’Italia di nuovo ai vertici d’Europa». E poi annuncia, per settembre 2015, l’assunzione di 149.000 precari per i quali il governo sente «l’obbligo» della regolarizzazione. Ma non c’è solo questo. PERCHÉ Maria Elena Boschi, dalla sua ex scuola in provincia di Arezzo («Cari bambini, siate un po’ rompiscatole con gli insegnanti facendo tante domande» ha detto ieri), aggiunge che, dopo, si partirà con i concorsi. E Stefania Giannini che il Miur lo guida dallo scranno più alto, impegnata nell’inaugurazione di un birrificio a Roma — frutto di un progetto che collega l’Istituto tecnico agrario Sereni con il carcere di Rebibbia — anticipa, per la maturità, commissioni tutte interne con un presidente esterno e l’abolizione degli scatti di anziantià scalzati dal fattore merito. Nella giornata segnata dal ritorno tra i banchi — in 15 regioni — di quasi 8 milioni di studenti, si sommano promesse e anticipazioni in quello che appare come uno scossone imponente. I colpi arrivano da tutte le parti e troveranno la loro sintesi, auspica il governo, nell’insieme di linee di intervento su cui il Miur vuole il coinvolgimento di studenti, professori e famiglie. C’è un sito a disposizione — labuonascuola.gov.it — che sarà il fulcro del dibattito al quale tutti potranno partecipare con proposte ma anche critiche. Due mesi di tempo per farlo: si tireranno le somme il 15 novembre. «Sarà l’occasione — ha chiosato il sottosegretario Delrio dalla Canossa di Reggio Emilia — perché il Paese si confronti su questi temi». LA LINEA è quella del premier: «Basta enunciare problemi, è il momento di risolverli». L’assunzione dei 149.000 sarà un primo passo al quale, però — avverte Renzi — seguirà un cambio di sistema. E a chi si chiede dove si troveranno le risorse Renzi è lesto nel rispondere: «La legge di Stabilità ci darà i mezzi». Non tutti gli credono. A dubitare i precari che l’hanno contestato a Palermo in sintonia con un gruppo di lavoratori dell’edilizia. IL SEGNALE arriva dal Sud che «non è un problema ma una potenzialità». Il resto lo fanno i ministri. Da Guidi (Sviluppo Economico) che dal «Muratori» di Modena sprona a «costruire il futuro»; Madia (Pubblica amministrazione) dal «Pablo Neruda» di Roma; Pinotti (Difesa) dal «Fermi» di Genova; Martina (Agricoltura) concentrato sulla formazione dal «Rigoni Stern» di Bergamo o Galletti che insiste sul rispetto dell’ambiente. Fino a Lupi (Infrastrutture) che si commuove al «Cabrini» di Milano e a Orlando (Giustizia): i giovani sono la «benzina con cui deve girare il motore del nostro Paese».