Mercoledì 24 Aprile 2024

Gaza, Israele blocca una nave della 'Freedom flotilla'. Attivisti accusano: "Sequestrati in 18"

La nave svedese "Gothenburg Marianne" fa parte della "Freedom Flotilla III", un convoglio di quattro navi che trasportano attivisti filo-palestinesi che cercano di infrangere il blocco a Gaza

Bambini palestinesi in attesa della Flottilla (Olycom)

Bambini palestinesi in attesa della Flottilla (Olycom)

Gerusalemme, 29 giugno 2015 - Le forze israeliane hanno intercettato senza usare la forza una nave di attivisti filo-palestinesi che cercava di rompere il blocco su Gaza. La nave è stata scortata verso un porto israeliano, ha confermato l'esercito. "In accordo al diritto internazionale, la marina israeliana ha ripetutamente chiesto alla nave di cambiare rotta", si legge in un comunicato.  "Dopo il suo rifiuto, la marina ha intercettato la nave in acque internazionali per evitare che rompesse il blocco della Striscia di Gaza", è stato aggiunto.  

Un portavoce militare ha confermato che la nave svedese "Gothenburg Marianne" fa parte della "Freedom Flotilla III", un convoglio di quattro navi che trasportano attivisti filo-palestinesi che cercano di infrangere il blocco a Gaza. Tra gli attivisti coinvolti anche il deputato arabo israeliano Bassel Ghattas e l'ex presidente tunisino Moncef Marzouki. 

NETANYAHU - "Da parte della Flottilla non c'è altro che uno sfoggio di ipocrisia e di bugie che giovano solo all'organizzazione terroristica di Hamas e che peraltro ignorano tutti gli orrori della nostra regione" ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Quella attuale è la terza 'Flottilla della Libertà. La prima, nel maggio 2010, si concluse in un bagno di sangue quando un'unità speciale della marina israeliana bloccò in alto mare un'affollata nave passeggeri turca diretta a Gaza. Negli scontri rimasero uccisi nove passeggeri.

"ATTIVISTI SEQUESTRATI" - Freedom Flotilla Italia ha accusato il governo israeliano di aver "sequestrato" gli attivisti che viaggiavano a bordo del peschereccio Marianne intercettato nella notte dai commandos della marina israeliana e ha chiesto alle istituzioni italiane che "chiedano conto al governo israeliano di quanto sta accadendo".  La marina israeliana ha abbordato all'alba il Marianne quando si trovava "a circa 100 miglia marine (oltre 190 chilometri) dalle coste di Gaza, perciò in piene acque internazionali", sostiene l'organizzazione. "I suoi passeggeri sonno stati sequestrati e, contro la loro volontà, trasferiti al porto militare israeliano di Ashdod": dunque, diciotto 18 persone "sequestrate nel Mediterraneo, e dove sono le nostre istituzioni?", chiede Tiziano Ferri di Freedom Flotilla Italia. 

"Non sappiamo nulla delle loro condizioni. Non ci rassicura il fatto che una marina militare che - parla la storia - oscura le comunicazioni di bordo, attacca i passeggeri con pistole taser, li arresta e li sottopone a interrogatori, abbia nuovamente colpito nel Mediterraneo".  Di qui l'appello "alle nostre istituzioni, e in primo luogo e in primo luogo all'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, perché chiedano conto al governo israeliano di ciò che sta accadendo, di come si possa permettere di attaccare militarmente barche in regola coi documenti della navigazione, in acque internazionali, impunemente".  Oltre a chiedere il rilascio "immediato" delle persone sequestrate, l'organizzazione sollecita "rassicurazioni dirette" sulle loro condizioni fisiche, che si ribadisca che "nel nostro Mediterraneo vige il diritto internazionale" e che "si pretenda, come vuole il diritto internazionale e come richiede l'ONU, la fine del blocco sulla Striscia di Gaza". 

LA FLOTTA - La Marianne è accompagnata da tre imbarcazioni, battezzate con i nomi (Rachel, Vittorio e Juliano II) in memoria degli attivisti per la pace Rachel Corrie, Vittorio Arrigoni e Juliano Mer-Khamis. A bordo i freedom sailors arrivati da 5 continenti, attivisti per i diritti umani, parlamentari da Israele, Giordania, Spagna e Grecia, una suora, un'europarlamentare, un sassofonista israelo/svedese, il primo presidente della primavera tunisina Marzouki, un agricoltore italiano. "La flottiglia trasporta carico molto utile, ma il nostro carico più importante è come al solito la solidarietà umana e l'azione non-violenta che ha come obiettivo il rispetto dei diritti umani di fronte all'immobilismo della comunita' internazionale".