Domenica 19 Maggio 2024
ETTORE MARIA COLOMBO
Cronaca

Festa della Repubblica, la politica si mette in disparte

Festa al Colle per il 2 giugno. "Far vivere i valori della nazione"

Il presidente della Repubblica Mattarella e Claudio Ranieri (Dire)

Il presidente della Repubblica Mattarella e Claudio Ranieri (Dire)

Roma, 2 giugno 2016 - "MA come finisce a Roma, voi cosa ne pensate, avete sondaggi?". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha una grande, enorme, preoccupazione che esterna a tutti i giornalisti presenti: la vittoria della grillina Virginia Raggi alle comunali per il sindaco di Roma. La Raggi, del resto, ha ‘minacciato’ il suo Coni ("le Olimpiadi a Roma? Una cosa inutile, meglio non farle") e così Malagò sbotta: "Lei no! Non può vincere! A tutto c’è un limite!". È un cittadino romano molto speciale, Malagò. È lui che accompagna il fresco trionfatore del Giro d’Italia, Vincenzo Nibali, da Mattarella, che – sceso nei Giardini del Quirinale dopo il concerto nel salone delle Feste – si sottopone al consueto rito del ‘bacio della pantofola’, con accanto i presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso. Malagò salta la fila di tutti i Vip e semi-Vip che attendevano da ore e presenta a Mattarella Nibali, che offre al Presidente la sua maglia rosa, lo schermidore Aldo Montano, il nuotatore olimpionico Luca Dotto, la campionessa di spada Rossella Fiammingo e l’ormai mitico allenatore del Leicester, Claudio Ranieri. Ed è sempre Malagò che, poco dopo, presenta quegli stessi campioni a Renzi.

IL PREMIER si intrattiene a lungo con loro, presenta la moglie Agnese (elegantissima, e discreta, in tubino nero) e i suoi tre figli (Francesco, Emanuele ed Ester, tra i 9 e 14 anni). Renzi non ha alcuna intenzione di parlare di politica e cerca (inutilmente) di allontanare la piccola torma di cronisti che lo segue. Ed è sempre Malagò che fa scattare, immediata, la sintonia tra Nibali e Renzi ("presidente, voleva parlare del suo piano di allenamenti in bici…") che catechizza tutti i figli ("vedi, lei vincerà sicuramente l’oro a scherma alle Olimpiadi, quest’altro è un nuotatore fortissimo") e, poi, si abbevera alla ‘fonte’ Ranieri. Seguono i selfie di rito con tutti quelli che – non paghi di aver baciato la pantofola al Capo dello Stato – cercano Renzi, che pure aveva cercato, vanamente, di restare un po’ appartato, in un angolo.

Insomma, è, paradossalmente, lui, Malagò (bello, atletico), il protagonista del ricevimento che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha organizzato ieri nei Giardini del Quirinale. Un classico, il ricevimento per ‘alte personalità dello Stato e della società civile’ che l’attuale Presidente della Repubblica ha ripristinato dal 2015, dopo gli ultimi due anni della presidenza bis di Napolitano (ieri presente in compagnia della moglie Clio) in segno di rispetto alla Repubblica che, quest’anno, compie 70 anni. Per il resto, tra un Pippo Baudo che tutti – compreso Renzi – omaggiano, una Stefania Sandrelli sempre in forma, una Carla Fracci un po’ in disarmo e un Fabrizio Frizzi sempre sorridente, «tutto il resto è noia», canterebbe Franco Califano. E forse è per questo che – nota un attento osservatore di cose dem – "il premier si è voluto tenere, credimi, per scelta e non certo per caso, lontano mille miglia dai ‘professionisti della tartina’". Quelli che, pure il 2 giugno al Quirinale, stonano sempre per eccesso di vanità cafonal.