Mercoledì 24 Aprile 2024

Mosca minaccia Twitter: "Bloccate account di Open Russia o avete chiuso"

Il Cremlino avverte il gigante del Web che chiuderà il servizio in Russia se la pagina dell'organizzazione fondata dal dissidente Mikhail Khodorkovsky non verrà chiusa

Il presidente russo Vladimir Putin (foto Ansa)

Il presidente russo Vladimir Putin (foto Ansa)

Mosca, 13 dicembre 2017 - Duro avvertimento a Twitter. Roskomnadzor, l'autorità delle telecomunicazioni russe, ha detto che il servizio verrà bloccato in Russia se non eliminerà l'account di Open Russia, l'organizzazione fondata da Mikhail Khodorkovsky ex oligarcha a capo della compagnia petrolifera Yukos. "Twitter ci ha fornito queste informazioni in una lettera", ha riferito l'ufficio stampa di Open Russia a Interfax, che ha anche pubblicato sul suo sito la lettera in questione. Il sito di Open Russia era già stato chiuso il 12 dicembre  da Roskomnadzor, che ha citato una disposizione del procuratore generale russo con data 11 dicembre secondo cui la piattaforma violerebbe la legge sulle organizzazioni "indesiderabili" poichè si è resa responsabile di "appelli a disordini". Oggi la pagina non viene aperta dalla maggior parte dei provider internet. Da qui l'ira del cremlino nei confronti di Twitter che ora rischia l'oscuramento in Russia se non dovesse cancellare l'account della piattaforma.

Open Russia respinge le accuse e dichiara di aver risposto alla lettera di Twitter, informando il gigante del web che il movimento non è impegnato a distribuire alcuna informazione in violazione della legge e ritiene che le azioni dell'Ufficio del Procuratore Generale russo e di Roskomnadzor siano "pressioni politiche che limitano la libertà di parola". Secondo Meduza, (giornale online in lingua russa) alcuni funzionari russi affermano che il movimento è stato inserito nella lista nera come «organizzazione indesiderabile» ma i rappresentanti di Open Russia sostengono di essere stati confusi con un'organizzazione con sede in Gran Bretagna che ha lo stesso nome. 

CHI E' MIKAHIL KHODORKOVSKY, L'UOMO DIETRO OPEN RUSSIA - Per tutto il primo decennio del nuovo secolo è stato considerato il nemico pubblico numero uno di Vladimir Putin, che tentò di sbarazzarsene attraverso una battaglia legale su Yukos, costata a Khodorkovsky diversi anni in carcere fino all'amnistia arrivata nel dicembre 2013 dalla Duma (il parlamento russo). Appena scarcerato il magnate del petrolio lasciò la Russia alla volta della Germania. Open Russia, l'organizzazione al centro della vicenda, venne fondata nel 2001 quando Khodorkovsky era ancora uno degli uomini più ricchi del mondo, nel suo Board sedevano anche personaggi illustri come Henry Kissinger e Jacob Rothschild. Il 20 settembre 2014 l'organizzazione fu rilanciata come "una piattaforma per riunire tutti i russi interessati a creare una vita migliore per se stessi e i loro figli", anche all'epoca si registrarono problemi con la rete, disturbata ad esempio durante le videoconferenze a sostegno delle marce contro le politiche di Putin.