Agenti speciali del raid in azione a Orly (Ansa)
Parigi, 18 marzo 2017 - Paura stamattina a Parigi per una sparatoria nello scalo di Orly: un uomo, Ziyed Ben Belgacem, ha tentato di rubare un'arma a una militare francese in servizio all'aeroporto, ed è stato ucciso. Minacciando la soldatessa con una pistola alla tempia, l'assalitore ha gridato ai militari: "deponete le vostre armi, sono qui per morire per Allah, in ogni caso ci saranno dei morti". Nel suo zaino è stata ritrovata una tanica di benzina. Lo scalo parigino è stato chiuso per le operazioni di controllo degli artificieri e riaperto dopo diverse ore. Poco prima della sparatoria a Orly lo stesso uomo aveva fatto fuoco su un agente, ferendolo a un posto di blocco a Stains, a pochi chilometri dall'aeroporto.
L'ULTIMO SMS - L'assalitore era già conosciuto dalle forze di polizia come 'musulmano radicalizzato'. L'uomo era un francese di 38 anni, pregiudicato per traffico di stupefacenti. Ma era conosciuto all'antiterrorismo perché sospettato di essersi radicalizzato in carcere. Il padre e il fratello del terrorista sono stati fermati dai servizi antiterrorismo, che hanno perquisito la sua abitazione a Garges-lès-Gonesse, a nord della capitale. "Ho fatto una stronzata, ho sparato alla polizia", è l'sms che Zied B. ha inviato al padre e al fratello poco dopo il controllo al posto di blocco di polizia finito con la sparatoria.
⚡️ URGENT #ORLY - L'homme abattu à Orly a été identifié comme Ziyed Ben Belgacem (sources policières) pic.twitter.com/sudHFgS9fL
— ALERTES INFO (@ALERTES_INFO) 18 marzo 2017
Ziyed era originario di Val-d'Oise, era sotto controllo giudiziario anche del tribunale di Parigi in relazione a una rapina a mano armata. Ma Le Parisien afferma che non era schedato con la lettera 'S', che indica minaccia per la sicurezza dello Stato, al contrario di quanto hanno riferito alcuni media. Era tuttavia sotto sorveglianza per il sospetto di radicalizzazione. Nel 2015 per questo motivo era stato oggetto di una perquisizione, che non aveva "portato a nulla".
CENTINAIA BLOCCATI SU AEREI - Parte dell'aeroporto di Orly è stato evacuato, e tutto lo scalo è rimasto chiuso per diverse ore. Centinaia i passeggeri rimasti bloccati sugli aerei fermi sulla pista. Le autorità dell'aeroporto invitano tutti a "non recarsi ad Orly, l'accesso resterà impossibile".
"Ero in fila per il check-in sul volo per Tel Aviv quando abbiamo sentito tre o quattro colpi esplosi vicino", ha detto Franck Lecam, 54 anni. "Siamo tutti davanti all'aeroporto, a circa 200 metri dalla sala d'ingresso. Ci sono agenti di polizia, personale di emergenza, militari in tutte le direzioni", ha proseguito il testimone.
PRIMA AVEVA FERITO AGENTE A POSTO DI BLOCCO - Prima di presentarsi a Orly l'assalitore stamane ha fatto fuoco a un posto di blocco a nord di Parigi ferendo un agente. La sparatoria è avvenuta alle 6.55 a Stains, nel Nord della regione parigina. Dopo l'uomo ha rubato una vettura, una Clio, ed è fuggito. L'auto è stata in seguito abbandonata nella Val di Marne, con all'interno una t-shirt insanguinata e documenti di identità. Successivamente il fuggitivo ha rubato un altro veicolo, ritrovato nel parcheggio dell'aeroporto, dove, un'ora e mezza più tardi della prima aggressione a Stains, solo 40 chilometri da Orly, ha rubato l'arma a una militare, prima di essere ucciso dalle forze di sicurezza.
L'ATTENTATORE - Il procuratore di Parigi Francois Molins ha confermato che l'attentatore di Orly, Ziyed Ben Belgacem, 39 anni, era stato condannato a pene detentive almeno quattro volte per una serie di reati comuni fra cui furto aggravato e traffico di stupefacenti. Attualmente era sotto controllo giudiziario. Secondo il procuratore era stato segnalato come radicalizzato in prigione nel 2011/2012. Sul corpo di Belgacem - l'uomo è stato colpito tre volte dai militari prima di soccombere - sono stati rinvenuti un Corano, un accendino e delle sigarette. Della cocaina e un machete sono stati invece trovati nella sua abitazione durante la perquisizione effettuata nel pomeriggio nei pressi di Parigi.
