Venerdì 26 Aprile 2024

Usa, arrestato ex agente Cia. "Ha venduto informatori alla Cina"

Il quartiere generale della Cia a Langley (Afp)

Il quartiere generale della Cia a Langley (Afp)

Washington, 17 gennaio 2018 - L'Fbi ha arrestato un ex agente della Cia, sospettato di aver venduto a Pechino i nomi di tutti gli informatori che l'Agenzia aveva in Cina e che dal 2010 sono stati arrestati o uccisi. Cosa che ha portato allo smantellamento tutta la rete di fonti locali che agivano per conto degli Usa nel Paese: uno dei peggiori colpi per gli 007 di Langley. 

Il New York Times, che racconta la storia, rivela anche il nome dell'ex agente arrestato: Jerry Chun Shing Lee, 53 anni, ha lavorato per la Cia dal 1994 al 2007. E' stato scoperto al termine di una lunga inchiesta dei federali iniziata nel 2012 dopo che alla Cia iniziarono ad accorgersi che i loro informatori in Cina iniziarono a sparire uno dopo l'altro.

Inizialmente a Langley, quartier generale della Cia, pensarono che degli hacker fossero riusciti a violare i sistemi di comunicazioni criptati con gli informatori in Cina. Alla fine l'Fbi - con la palese ostilità della Cia che non voleva ammettere di avere un'ennesima talpa al suo interno - si è concentrata su Lee, che dopo aver lasciato l'agenzia  si era trasferito a Hong Kong. 

Lee è stato arrestato la scorsa settimana all'atterraggio all'aeroporto John F. Kennedy International e incriminato in una corte nella Virginia settentrionale. A tradire Lee sono state due agendine con note scritte a mano contenenti dati classificati, tra cui dettagli di incontri tra informatori Cia e agenti sotto copertura, come pure i loro veri nomi e numeri di telefono. Oltre una dozzina gli informatori della Cia uccisi o imprigionati dal governo cinese negli ultimi sette anni.