Mercoledì 24 Aprile 2024

Elezioni Usa: Clinton, Trump e il giudizio dei 'millennials'

Curiosità: il podio della candidata democratica sarà di 12 centimetri più basso rispetto a quello del rivale per compensare otticamente nelle riprese la differenza di statura

Clinton-Trump, tutto pronto per il dibattito (Afp)

Clinton-Trump, tutto pronto per il dibattito (Afp)

dall’inviato Giampaolo Pioli

Hempstead (New York), 26 settembre 2016 - I primi studenti sono arrivati all’alba con le loro magliette bianche.Tutti i network televisivi americani per l’intera giornata stanno trasmettendo in diretta dai vialetti dell’Hofstra University a 30 chilometri da Manhattan. Potrebbe essere il momento di svolta dell’intera campagna presidenziale che vede i due cadidati sempre più appaiati nei sondaggi. Si attendono oltre 100 milioni di telespettatori collegati da ogni parte degli Stati Uniti. Il primo attesissimo e soprattutto incertissimo faccia a faccia tra Hillary Clinton e Donald Trump polverizzerà ogni record di ascolti anche quello registrato con Reagan e Carter nel 1980. Saranno 90 minuti in tutto divisi in 6 segmenti tematici: dalla ricetta per un futuro migliore del paese, alla sicurezza nazionale e al terrorismo. Per sorteggio Hillary avrà la prima domanda e Trump la replica. Il podio della candidata democratica sarà di 12 centimetri più basso rispetto a quello del rivale per compensare otticamente nelle riprese la differenza di statura. Hillary col lancio della monetina è finita alla destra dei teleschermi mentre ci sarà un unico moderatore davanti a loro per l’intera durata del dibattito, l’anchorman della NBC Nightly News  Lester Holt che Trump ha già accusato ingiustamente di essere democratico, quando invece risulta registrato nelle liste elettorali come repubblicano. In sala alla Hofstra University tra eccezionali misure di sicurezza ci saranno oltre 1.000 spettatori scelti dalle due parti più un centinaio di studenti fortunati che hanno vinto il biglietto alla lotteria.

Erano decenni che non si registrava un’attesa tanto forte in America per un dibattito presidenziale. Questo però è un anno speciale perché sia Hillary che Donald  sono sostanzialmente impopolari e discutibili, accusati entrambi di poca trasparenza e non è un caso se il numero degli elettori indecisi sfiora il 26%. Trump ha puntato tutta la sua campagna sul "cambiamento" e viene visto come un uomo con una mazza da baseball in mano che vuole distruggere lo status quo di Washington paralizzata dalla politica e dall’inefficienza. Hillary si presenta come la prima donna nella storia che potrebbe entrare alla Casa Bianca e fa leva sulla sua indiscussa competenza e preparazione, sulle grandi battaglie che ha fatto per le donne e per le minoranze a partire dalla riforma sanitaria realizzata da Obama. Trump può contare sui "bianchi arrabbiati" senza troppe sottigliezze nei confronti di neri  ispanici e immigrati,  vogliono meno stato, meno tasse e più libertà d’impresa.

Hillary vuole far avanzare una carta dei diritti molto inclusiva, dal college gratuito per chi non ha i mezzi, all’ambiente, dall’aumento della paga oraria fino a 15 dollari,  all’assistenza sanitaria per tutti gli americani nessuno escluso, fino a maggiori regole per Wall Street, le corporations e i loro capitali all’estero. Invece di abbassare le tasse lei ha proposto di aumentarle notevolmente solo ai super ricchi, per reinvestire gli introiti nelle infrastrutture di cui il paese ha bisogno.

Per Trump questa notte rappresenterà la sua vera prima "prova nazionale" perché dovrà parlare non davanti ad una platea di fan adoranti, ma ad un pubblico colto, selezionato e soprattutto silenzioso. L’attenzione e la pressione nei suoi confronti sono enormi. Ma chi forse ha più da perdere è proprio Hillary perché, data per favorita e meglio preparata da molti, non ha il carisma populista e televisivo del suo rivale, e come dice lo stesso stratega democratico Joel Silberman: "Le aspettative in questi casi possono diventare una vera trappola…"

La Clinton infine non si vede in pubblico da diversi giorni. Si è rinchiusa in una albergo vicino alla sua villa newyorkse di Chappaqua per prepararsi scrupolosamente. Il suo team ha usato anche un "finto Trump" che la insulta davanti alle telecamere per allenarla a dare "risposte presidenziali e pacate" anche sotto attacco. Hillary infine deve anche dimostrare al grande pubblico che dopo la polmonite dell’11 settembre ha recuperato completamente ed ha tutta la stamina e l’energia necessarie per arrivare fino alla Casa Bianca.

Tra gli osservatori più attenti e decisivi di questa notte ci saranno i 'Millennials', le giovani generazioni di americani istruiti e laureati. In passa quelli di sinistra hanno preferito Bernie Sanders e non Hillary durante le primarie. Quelli di destra o di fede conservatrice invece, non volendo votare Trump, si stanno orientando sul candidato del 'libertarian party' Gary Johnson che ha raggiunto il 13% dei consensi e che, insieme alla candidata dei verdi Jill Stein (ferma comunque al 3%) potrebbero diventare il vero “terzo fattore”. Successe nel 1992 quando Ross Perot condannò George W Bush contro Bill Clinton. Se il voto dell’8 novembre dovesse rivelarsi un vero testa a testa negli stati in bilico, l’ultimo sondaggio di queste ore  in Pennsilvania e Ohio vede Trump agguantare  Hillary. Per lei non è un bel segnale.