Giovedì 25 Aprile 2024

Elezioni Germania, Merkel in fuga per la vittoria. Ma Monaco la fischia

Domani il voto: brutta chiusura per la favoritissima Frau Angela. L’ultradestra cresce, per la prima volta dal Dopoguerra potrebbe entrare in Parlamento

Angela Merkel (Ansa)

Angela Merkel (Ansa)

Berlino, 23 settembre 2017 - Si chiude la campagna elettorale in Germania. La Merkel in Baviera è accolta da una tempesta di fischi. Non è la prima volta. Due settimane fa nella ex Ddr le hanno lanciato un paio di pomodori, ma lei non si scompone. La sua vittoria è scontata, con largo margine. La contestazione dei gruppuscoli di estrema destra a Monaco era prevedibile. Lo sfidante, il socialdemocratico Martin Schulz, l’attacca duramente a Berlino: la Cancelliera avrebbe sottovalutato i problemi del paese, e accentuato il divario tra privilegiati e le fasce meno fortunate.  Frau Angela vincerà per la quarta volta, eppure domani, a chiusura delle urne, si avrà un risultato storico: a 72 anni dalla fine del III Reich, con l’AfD, entrerà al Bundestag un partito di estrema destra. Non sono tutti neonazisti gli elettori di Alternative für Deutschland, ma tutti gli xenofobi e razzisti votano per il partito anti euro e anti Ue. Un risultato che avrà più effetto all’estero che a Berlino. La democrazia è salda, ma i problemi a lungo termine non vanno sottovalutati: il 70% è preoccupato per il pericolo attentati, e un buon terzo dei tedeschi ritiene che si sia sottovalutato il nodo immigrazione: più di un milione di profughi accolti in pochi mesi. La Cdu/Csu della Cancelliera dovrebbe prendere tra il 36 e il 38% (contro il 41,5 di quattro anni fa). In base agli ultimi sondaggi, i socialdemocratici di Schulz potrebbero ottenere il risultato peggiore di tutti i tempi tra il 20 e il 23% (era il 25,7 nel 2013). Sconfitta inevitabile per lo sfidante, che alla sua discesa in campo a gennaio nei pronostici aveva quasi eguagliato la Merkel. Effetto novità. Appena Martin ha cominciato a spiegare il suo programma, un po’ sterzando verso sinistra, e poi pentendosi e tornando al centro, ha finito per perdere consensi. Ha promesso di ottenere risultati migliori della Merkel, ma i tedeschi non gli hanno creduto. La Große Koalition ha stancato gli elettori, chiamati a scegliere tra due grandi partiti quasi eguali. Nell’unico duello Tv, Angela e Martin, 63 anni lei, 62 lui, hanno finito per dare risposte simili. Quando Schulz osava un affondo, la signora rispondeva con un sorriso: «Ma il suo partito al governo con me ha sempre approvato le mie decisioni». Così si spiega il calo per cristianodemocratici e socialdemocratici, a favore dei piccoli partiti. L’unica incognita è su chi arriverà terzo: potrebbe farcela l’AfD, secondo alcuni sondaggisti oltre il 12%. Ma se anche scendesse intorno all’8% sarebbe comunque quasi il doppio rispetto alle ultime elezioni. Solitamente i tedeschi votano con la pancia alle elezioni locali, con la testa a quelle nazionali. Quest’anno sarà diverso, soprattutto per l’invasione dei profughi voluta dalla Merkel, che non chiuse le frontiere innanzi a un milione di disperati nel settembre 2015. Anche qui sono aumentati gli stupri a causa degli immigrati (del 50% in Baviera nei primi sei mesi 2017). Al terzo posto potrebbero tornare anche i liberali dell’Fdp. Al governo con la Merkel dal 2009 al 2013, quattro anni fa non riuscirono a superare lo sbarramento al 5%. Angela divora i suoi alleati, come adesso avviene con l’Spd. Se superano il 10, come dicono i sondaggi, potrebbero perfino tornare al governo, evitando una replica della Große Koalition. Con un punto di maggioranza, l’alleanza avrebbe un margine di sette deputati. In Germania basta. I liberali tedeschi non sono affatto reazionari: conservatori in economia sono a favore di tutte le riforme sociali più avanzate. La base socialdemocratica preferirebbe andare all’opposizione per riformare il partito logoro. All’inizio, Schulz aveva sperato in un’alleanza a tre, inedita a livello nazionale, con i verdi e la Linke, all’estrema sinistra, che attualmente è al governo al municipio di Berlino. E dove funziona male: difficile l’intesa tra rossi e ecologisti. Ma oggi non ci sarebbero i numeri: i Grünen sono invecchiati, potrebbero chiudere all’ultimo posto con il 7%, superati dalla Linke che dovrebbe confermare l’8%.