Dolores O' Riordan, voce dei Cranberries
Londra, 17 gennaio 2018 - Sarà l’autopsia a stabilire le cause dell’improvviso decesso di Dolores O’Riordan, trovata morta nella sua camera d’albergo londinese lunedì scorso a 46 anni.
Per il momento la polizia inglese ha diffuso un comunicato in cui spiega di «non considerare sospetto» il decesso della cantante dei Cranberries all’Hilton di Park Lane. Sulle ragioni che hanno sprofondato il mondo del rock nell’ennesimo lutto regna uno stretto riserbo, ma le voci si rincorrono sui media. Malattia, depressione, bipolarismo, retaggi mai superati di un’infanzia abusata, sono tanti i perché a cui è chiamata a dare risposta l’analisi medico legale.
Il “Daily Mail” e l’informatissimo sito “Tmz” parlano di una donna vittima dei suoi fantasmi, che aveva ammesso di aver combattuto negli ultimi anni contro l’alcol e quei problemi psicologici arrivati a spingerla nel 2013 verso un tentativo di suicidio. Dietro quel «not suspicious» della polizia che il coroner è chiamato a sostanziare si nasconde forse l’ennesimo dramma umano di uno starsystem spesso implacabile con i più deboli.
The Cranberries, da Zombie a Promises, le canzoni cult
Basta pensare che due settimane fa Dolores aveva postato sui social una sua foto teneramente abbracciata al nuovo boyfriend Ole Koretsky. Lunedì la fatidica telefonata è arrivata alla centrale di polizia di Westminister alle 9.05; immediati i soccorsi, ma, una volta arrivati all’Hilton e saliti in camera della cantante irlandese, gli ufficiali non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Dolores si trovava a Londra per registrare una cover di “Zombie”, uno dei suoi più grandi successi, con la band hard rock Bad Wolves.
