Mercoledì 24 Aprile 2024

Siria, ieri Hillary Clinton invitava Trump ad attaccare

L'ex avversaria del tycoon alla corsa alla Casa Bianca, a poche ore dall'attacco alla base siriana, era favorevole all'azione militare: "dovremmo far fuori le sue basi aeree

Hillary Clinton al Women in the World Summit (Afp)

Hillary Clinton al Women in the World Summit (Afp)

New York, 7 aprile 2017  - Hillary Clinton ieri aveva invitato Donald Trump ad agire contro il regime di Bashar al Assad, cosa solo minacciata dal precedente presidente Barack Obama. Poche ore dopo 59 missili Usa hanno colpito la base siriana di Al Shayrat, considerata la struttura da cui è partito l'attacco chimico su Khan Sheikun.

"Assad ha un'aviazione e questa aviazione è la causa della maggior parte delle morti di civili, come abbiamo visto nel corso degli anni e in questi ultimi giorni. E credo veramente che avremmo dovuto e dovremmo ancora far fuori le sue basi aeree e impedirgli di usarle per bombardare persone innocenti e per lanciare contro di loro il gas sarin". Le parole della Clinton, a margine della conferenza sulle "Donne nel mondo" a New York, e alla luce dei fatti, sono sembrate a molti un via libera dei democratici. Ma la posizione dell'ex segretario di Stato riguardo la politica estera non è una novità, infatti nei primi 4 anni di Obama alla Casa Bianca, Hillary aveva elaborato un piano per muoversi più aggressivamente nei confronti della Siria, entrando in contrasto con il presidente.  

La Clinton, parlando col giornalista del New York Times, Nicolas Kristof, aveva detto che era stato uno sbaglio non lanciare un'offensiva simile in precedenza. 

Secondo l'allora segretario di Stato gli Stati Uniti avrebbero dovuto sposare un approccio più "aggressivo" a sostegno dell'opposizione al presidente Bashar al-Assad, "prima che l'Isis emergesse con il suo piano per un califfato e la sua conquista di Raqqa. Credo, e l'ho detto ripetutamente, che avremmo dovuto fare di più in quel momento". 

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Nel 2014, in un'intervista a The Atlantic, la Clinton usò parole molto dure contro Obama sulla Siria, parlando di "fallimento" della politica statunitense. Secondo Hillary la decisione di restare ai margini durante la prima fase della sollevazione contro Assad portò all'ascesa dell'Isis. 

L'attegiamento troppo cauto del presidente non le era piaciuto, come lo slogan di Obama "Don't do stupid stuff", infatti, disse la Clinton, "le grandi nazioni hanno bisogno di principi organizzativi, e 'non fare cose stupide' non è un principio organizzativo".  

Nel 2012, Obama tracciò una "linea rossa" riguardo l'uso di armi chimiche, minacciando conseguenze se fossero state ancora usate. Ma dopo gli attacchi chimici di cui fu accusato Assad nell'agosto 2013, l'amministrazione Obama non fece nulla trovando l'opposizione del Congresso e avendo trovato un accordo con la Russia, che prevedeva la distruzione dell'arsenale chimico di Assad sotto il controllo internazionale.